Anteprima a Torino di "Resistenza naturale",
incontro con il regista e degustazione
AIACE Torino e Slow Cinema, in collaborazione con Lucky Red, organizzano oggi
mercoledì 21 maggio, alle ore 20, al Cinema Fratelli Marx (corso Belgio 53) l’anteprima cittadina di
Resistenza naturale, di Jonathan Nossiter, già autore di Mondovino, che sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.
Dopo la proiezione, Stefano Bellotti, titolare dell'azienda agricola biodinamica Cascina degli Ulivi di Novi Ligure (presentata nel film), in collaborazione con Slow Food Torino Città, offrirà in degustazione, nel giardino del cinema, due grandi vini: un bianco, Filagnotti, e un rosso, Nibiô.
A dieci anni dal celebre documentario, che tanto fece discutere, dedicato all’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino, soprattutto in Francia e California, il documentarista americano presenta il suo nuovo lavoro interamente focalizzato sull’Italia. Protagonisti sono quattro produttori di vino naturale, nonché agricoltori, di altrettante regioni diverse – Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Toscana – che hanno deciso di rifiutare le logiche del mercato e del profitto, lavorando le loro vigne e i loro poderi nel pieno rispetto della natura e dei suoi tempi. Presentato all’ultimo Festival di Berlino, in distribuzione dal 29 maggio, il film racconta le loro storie di ribelli che resistono all’uso di prodotti sistemici, diserbanti e pesticidi, preservando la biodiversità e assecondando i processi naturali anche in cantina, con metodi tradizionali di vinificazione e interventi enologici non invasivi. Avanguardie di un nuovo movimento trans-europeo, guidato da francesi e italiani, che negli ultimi anni sta diventando sempre più internazionale, i nuovi viticoltori sono – come li definisce il regista – “contadini moderni e rivoluzionari in grado di vedere la propria attività agricola in un quadro politico, sociale, ecologico ed economico molto più ampio e complesso di quanto non potessero fare i contadini fino a qualche generazione fa”. Oggi, quindi, la loro è diventata anche una lotta “resistenziale” contro la repressiva “burocratarchia” di Bruxelles, le norme fatte per preservare le corporazioni e le istituzioni nazionali e internazionali e, in generale, contro un sistema politico-economico in crisi che avvelena la produzione agroalimentare e la omologa annullando le specificità e il valore storico e culturale dei diversi prodotti della terra.
L’impegno a un’ecologia della natura va nel film di pari passo con l’impegno a un’ecologia della cultura, intesa in senso lato. In un periodo storico in cui il passato è visto come un ostacolo, il recupero di valori fondamentali non può che avvenire sia tramite la (cosiddetta) "cultura bassa" sia attraverso la "cultura alta". Di qui la presenza nel documentario di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, in veste di difensore appassionato di una memoria cinefila collettiva in un’epoca di radicale trasformazione della società dell’immagine. Il ruolo del recupero, della conservazione e della trasmissione del patrimonio storico come elemento fondamentale per la formazione globale del gusto in ogni ambito e di una cultura realmente identitaria sul piano individuale e sociale è sottolineata da diversi spezzoni di film nel film – di Soldati, Pasolini, Baldi, Rossellini, Monicelli, ma anche di Hitchcock, Chaplin, Oshima… – che sottolineano il parallelismo tra forme diverse ma simili di “resistenza” al livellamento e all’omogeneizzazione imposti dalle logiche del mercato.
L’anteprima del film rientra nell’edizione 2014 di
Playtime, la serie di appuntamenti con il cinema di qualità che AIACE Torino dedica, dall’anno scorso, ai suoi soci e al pubblico cittadino.
Ingressi: biglietto intero € 7,50; ridotto soci AIACE € 5
Info: AIACE Torino, Galleria Subalpina 30; tel. 011 538962, www.aiacetorino.it,
[email protected]21/05/2014, 09:06