L'ESTATE STA FINENDO - Ma l'adolescenza dura sempre di più...
C'è troppa roba nel nuovo film di
Stefano Tummolini; giovani, amori, sesso, droga, scontro sociale, il tutto che si adatta e vira al genere drammatico poi thriller. Una grande quantità di ingredienti che non riesce ad amalgamare, a crescere e a diventare un piatto. Un piatto che alla fine rimane tristemente vuoto.
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L'estate sta finendo", centesimo titolo da verso di canzone, avrebbe potuto essere un esperimento interessante di incontro scontro tra giovani dal carattere e dall'estrazione sociale diversa che, perduti tra le abitudini di ognuno, si trovano di fronte a un dramma da risolvere, mettendo l'ego davanti alla giustizia.
Purtroppo però, a partire dalla sceneggiatura e finendo con la produzione, sembra che tutto sia rimasto a metà, accennato e mai finito o quanto meno approfondito. La sensazione è che sia la storia, sia gli interpreti siano fermi in una fase di prova in cui ci sarebbe voluto almeno un altro mese di scrittura, un altro ciak per trovare quella buona, un'altra settimana di riprese per girare qualcosa in più e dare respiro alla storia e ai personaggi.
Stefano Tummolini torna a dirigere un film dopo
Un Altro Pianeta (2008, Mostra di Venezia) e torna al mare ma questa volta lontano dai cancelli di Ostia. Una bella villa verso fine estate e un gruppo di ragazzi ricchi e viziati, non bastano per ricreare l'atmosfera del primo film ma ciò che manca di più è l'approfondimento dei personaggi, forse frenato anche dall'immaturità degli interpreti.
In selezione ufficiale al Festival di Pesaro "
L'estate sta finendo", sembra prodotto senza troppa attenzione ai risultati ma soltanto per soddisfare l'esigenza di prendere un contributo dal Mibact e dalla regione Lazio, produrre qualcosa e buttarlo sul mercato nella speranza di un miracolo.
01/07/2014, 18:11
Stefano Amadio