LOCARNO 67 - Fidelio, avvincente lungometraggio di donne
Fidelio, l’odissea di Alice è un avvincente lungometraggio di donne: Lucie Borleteau la regista al suo primo lungometraggio e Ariane Labed dotata attrice greco-francese nel ruolo di Alice.
Lei,
Ariane Labed nei panni di Alice, la protagonista di Fidelio, direttore di macchina in seconda sul Fidelio, un vecchio cargo dall’equipaggio multietnico, ha vinto meritatamente il premio per la migliore interpretazione femminile al
Festival di Locarno.
Il lungometraggio,
Fidelio, l’odissea di Alice, nel Concorso internazionale, invece è stato decretato
miglior film della sezione Europa Cinema Labels, che allineava 11 lungometraggi. Il premio unico ha lo scopo di incoraggiare la diffusione dei film premiati con questa iniziativa anche nelle località più remote.
Attraente, gentile e preparata professionalmente, Alice al suo primo viaggio di direttore di macchina in seconda si trova sul Fidelio, unica donna a bordo, a destreggiarsi tra lavoro, gli imprevisti della vita marittima e “les avances”, alcune volte anche pesanti di certi membri dell’equipaggio. A complicare ancor più la sua odissea c’è, Gaël il capitano del cargo, un suo ex grande amore pronto a riallacciare la vecchia relazione. Inoltre colui che lei sostituisce è morto improvvisamente. Alice, supera con bravura tutte le prove del suo apprendistato di lavoro e dei rapporti sociali. La sua vita sentimentale invece non conosce il termine fedeltà. L’amoroso che ha lasciato a terra, Félix il gentile norvegese autore di fumetti, è ampiamente tradito. Il passare con disinvoltura da una relazione amorosa ad un’altra mostra la sua mancanza di maturità e la ricerca di essere donna. Nel comportamento di Alice si colgono i due aspetti contrastanti della sua personalità: quella della professionista capace e determinata e quella della donna giovane e bella, ma fragile sentimentalmente. Nella sua esperienza professionale, ma soprattutto umana le è di sostegno il diario segreto del suo predecessore da lei trovato per caso. Anche lui ha conosciuto la solitudine e ha avuto gli stessi problemi relazionali. Il titolo del riuscito lungometraggio non ha nessun rapporto con il personaggio femminile dell’opera lirica di Beethoven; è unicamente il nome della vecchia nave, giunta alla fine della sua carriera con gran rimpianto dell’equipaggio. Emozionanti le scene dell’addio al Fidelio “personaggio” di primo piano nell’odissea d’Alice. La sua demolizione porta via con sé parte della sua giovane vita e quella di ogni membro dell’equipaggio.
Lucie Borleteau, al suo primo lungometraggio, frutto di un progetto di qualche anno e di un’esperienza marittima come passeggera su di una nave mercantile, riesce a ben amalgamare i diversi aspetti della trama del film e a creare una pellicola corale, briosa che pur centrata sulle vicende lavorative e sentimentali di Alice sa evidenziare con efficacia la vita a bordo di un cargo e presentare altri personaggi e le loro problematiche.
Ariane Labed, attrice francese di origine greca, premiata a Venezia con la Coppa Volpi per
Attenberg, d'Athina Tsangari, ma ancora poco conosciuta in Francia è un’Alice perfetta nel complesso ruolo di una giovane donna d’oggi forte, ma fragile allo stesso tempo.
25/08/2014, 07:54
Augusto Orsi