VENEZIA 71 - Tutti pazzi per "Messi"
L'autore inventa una cena in un ristorante dove ai tavoli sono seduti coloro che hanno accompagnato il campione del Barcellona sia in campo sia nella vita.
I genitori non hanno accettato di partecipare, ma non c'è problema, per Lionel bambino il regista fa ampio ricorso alla finzione facendo interpretare parenti, amici, compagni e allenatori da attori e mescolando tutto con le immagini di repertorio casalingo o delle tv private argentine che grazie alla qualità VHS riescono a fare subito epoca.
Al ristorante troviamo invece tavoli separati ma montati e organizzati come se fosse una serata unica, una cena in onore di Leo: il tavolo delle maestre, il tavolo degli amici di Rosario, il tavolo dei compagni di squadra Piquet, Iniesta e Mascherano, quello con i grandi campioni Crujiff e Valdano, e altri due con giornalisti e tecnici argentini che hanno avuto in squadra il numero 10 del Barca.
Ma, malgrado la perizia delle riprese e del montaggio, il film finisce per essere un'agiografia del calciatore, priva di quei contrasti che fanno grandi i documentari sportivi. Nulla di nuovo è raccontato, a parte qualche notizia privata e personale dell'infanzia, e anche le fantastiche azioni di gioco finiscono per essere didascalia dei dialoghi "a tavola" e viceversa.
La sensazione è che non sia ancora il momento di raccontare la storia di Messi, troppo presente e giovane per donare a un documentario quell'aura epica che dovrebbe accompagnare un calciatore così grande.
27/08/2014, 16:36
Stefano Amadio