VENEZIA 71 - "Hungry Hearts"
Si divide in due tempi netti il film di
Saverio Costanzo. Un principio quasi da commedia, con l'incontro e la storia d'amore che si sviluppa molto a grandi e lenti passi, senza troppa originalità. Poi una seconda parte in cui la storia mette un'altra marcia e diventa più originale e interessante. Ma nello sviluppo della storia e nel rapporto con i personaggi, le due parti dovrebbero essere conseguenti ma non lo sono, nulla traspare della personalità di Mina (
Alba Rohrwacher) causa scatenante di ogni sviluppo.
Perché non accorgersi delle sue tendenza al limite della paranoia, prima di arrivare al matrimonio e alla procreazione? Sembra tutto normale fino alla prima ecografia. Un atteggiamento ossessivo che se compreso per tempo potrebbe risolvere la situazione.
Il tentativo di preservare dagli interventi esterni l'integrità del bambino è comprensibile come l'abitudine di non comunicare e aumentare la gravità dell'ossessione.
Alba Rohrwacher è come sempre ben integrata nel personaggio, senza troppo coinvolgimento sia nella vicenda sentimentale di "
Hungry Hearts" film sia nell'interpretazione di Mina. La scelta dell'interessante
Adam Driver appare azzardata visto il contributo un po' freddo che riesce a dare al film.
Il secondo film italiano in Concorso convince a metà ma potrebbe avere un buon riscontro sia alla Mostra sia in sala.
31/08/2014, 14:14
Stefano Amadio