Note di regia di "Index Zero"
La mia volontà è stata quella di girare un film di genere con un approccio intimista, europeo. Una fantascienza umanista dove la messa in scena è realistica e la rappresentazione del futuro il più naturalistica possibile. Anche il notevole impiego di effetti visivi è invisibile, totalmente al servizio della storia.
La narrazione è in una soggettiva rigorosa che punta sul minimalismo del racconto, senza didascalie. La stessa carenza di dialoghi e di spiegazioni introduttive è un modo per rimanere legati alle immagini e alle loro emozioni, cercando di evitare le convenzioni del racconto cinematografico. Lo spettatore viene accompagnato a scoprire le regole del ‘mondo’ in cui si muovono i protagonisti insieme a loro. Attraverso lo sguardo di due immigrati si vogliono raccontare i temi più attuali legati al futuro dell’Unione Europea e alla sostenibilità delle economie e delle genti.
È ovvio, infatti, che il genere fantascientifico ci abbia permesso di parlare in modo metaforico di quello che oggi avviene sotto gli occhi di tutti. Lo stesso concetto di sostenibilità, che è attualmente percepito dal pensiero comune come un valore necessario, lo abbiamo riconsiderato cercando di immaginare cosa succederebbe se fosse portato alle estreme conseguenze.
Index Zero non vuole essere una rappresentazione distopica del futuro, ma una proiezione realistica del nostro presente distopico.
Lorenzo Sportiello