FESTIVAL DI ROMA 9 - “The Jackal” incontrano Salvatore Esposito
Durante il dibattito, i The Jackal hanno spiegato come è nata la società di produzione e, automaticamente, il successo: “Sicuramente non con Youtube! C’è differenza tra una società di videoproduzione e Youtube! Carichiamo i video lì, ma il vero lavoro è quello che facciamo con i nostri clienti, che ci fanno accumulare soldi per sopravvivere e fare corti. Da ragazzini iniziammo ad usare con simone la telecamera del papà di Ciro e da lì abbiamo iniziato a prenderci la mano ed era un’anomalia perché invece di giocare a calcio, facevamo film. Con 2006 iniziammo con una piattaforma di sharing video insieme l’avvento di Youtube”.
Subito dopo è intervenuto Salvatore Esposito, che ha parlato dei suoi inizi: “Ero uno dei classici ragazzi che sognava di fare l’attore. Dopo il liceo ho lavorato nei fast-food fino a 24 anni, dopodiché, spinto dall’entusiasmo e dalla voglia di intraprendere la strada che avevo da sempre sognato, ho iniziato a studiare recitazione e a fare la spalla ai casting director. Poi è arrivata l’occasione e mi sono ritrovato, casualmente, a fare il provino per Gomorra. Credo che lo studio sia importante! Loro, i The Jackal, sono bravi, hanno talento, ma credo serva anche una base preparatoria”.
Tra una chiacchierata e l’altra, il pubblico ha avuto modo di farsi due risate con i video parodistici de Gli effetti di Gomorra la serie sulla gente che, com’è noto, hanno spopolato il web e il mondo di facebook e youtube. Riguardo alla parodia, usata molto nei loro bloockbuster, specialmente in questo ultimo, i The Jackal hanno spiegato che l’elemento buffo non è indispensabile nelle loro produzioni, ma tutto dipende da quello che i clienti richiedono. Non conta esclusivamente la risata, quanto l’elemento virale dei loro video. Infatti, tra le loro produzioni, spicca anche lo spot per Save The Children, che vede protagonisti dei bambini molto piccoli che non hanno avuto mai modo di imparare un arte. Commissioni, anche, di carattere sociale, quelle che hanno avuto e che hanno in progetto tutt’ora. “All’inizio facevamo solo parodie, in stile Maccio Capatonda. I primi video si ispiravano molto a loro, poi con il tempo abbiamo sfornato contenuti più autorevoli. Abbiamo iniziato a chiederci cosa potesse funzionare e abbiamo capito che la strada del marketing non convenzionale poteva andar bene”.
Alla domanda su come sia nata l’idea di prendere in giro l’attore di Gomorra, Ciro, uno dei ragazzi di The Jackal, ha spiegato: “Ho visto la serie più volte. Ho cominciato a recitare le battute più volte in ufficio. Quando abbiamo conosciuto di persona Salvatore, ci siamo spaventati, eravamo terrorizzati. Poi da lì abbiamo iniziato a scherzarci su”.
“Il bello è che hanno avuto la stessa identica reazione della gente che incontravo” – rivela Salvatore – “Ricevevo messaggi di persone timorose di me, quindi molti pensavano che fossi realmente di qualche famiglia camorrista e in loro ho letto la stessa identica reazione”.
Infine, è stato chiesto a Salvatore Esposito quali siano stati gli effetti di Gomorra su di sé, e lui ha risposto così: “Ho perso qualunque tipo di privacy, che da un lato è il prezzo da pagare. Una volta trovai online una foto di me che dormivo in aereo. A prescindere da ciò, sono contento che il pubblico abbia apprezzato questo lavoro".
22/10/2014, 15:06
Margherita Pucello