FESTIVAL DI ROMA 9 - "Biagio" in Cinema D'Oggi
Pur basandosi su una storia vera,
Pasquale Scimeca preferisce la “fiction” al documentario e la applica raccontando il viaggio di Biagio, interpretato da
Marcello Mazzarella, da Palermo ad Assisi, in completa solitudine e povertà. Vivendo sulle montagne, trova finalmente l’armonia con se stesso e la natura, lontano da quel mondo intriso di sprechi e consumismo. Sviluppa così la ricerca di Dio e, una volta raggiunto l’obiettivo, torna a Palermo, prendendosi cura dei barboni e fondando la
Missione di Speranza e Carità.
Attraverso la biografia di Fra Biagio, la “fuga” come atto prima di redenzione e dopo di conversione ad un approccio spirituale di fede e carità, appare predominante e se vogliamo, vincente, perché accompagnata da una narrazione lineare e fedele ai suoi intenti. Tuttavia, mancano nell’insieme quegli elementi fondamentali che contraddistinguono un film da un documentario, quelle accortezze atte a catturare l’attenzione dello spettatore, vivacizzandone l’interesse senza renderlo monotono. Non c’è tensione nel sapere “come va a finire”, perché captiamo sin da subito quale strada prenderà il lungometraggio.
Rimaniamo folgorati, incuriositi e meravigliati da questa figura, che potremmo definire un santo contemporaneo, senza conoscerne però il pregresso e tutto ciò che veramente lo ha portato ad abbandonare la vita di uomo comune a favore di quella da eremita. Un’ulteriore mancanza che non fa che confermare l’esplicazione di un feedback perennemente in superficie, che stenta ad esplodere.
LA CONFERENZA STAMPA24/10/2014, 16:20
Margherita Pucello