Note di regia de "La Regola del Piombo"
Incentrato sul tema scottante dei “bambini invisibili”, i bambini abbandonati e dimenticati nelle mani di organizzazioni criminali che li sfruttano per furti e per il racket delle elemosine, “La Regola del Piombo” affronta un problema sociale di rilevanza internazionale attraverso il linguaggio della finzione cinematografica. Utilizzando la forma di una moderna e toccante favola dark, il film parla al cuore dello spettatore mettendo in scena l’insolita e contrastata amicizia tra una ragazzina sola e un fantasma di un assassino venuto a redimere la sua anima tramite un atto d’amore: salvare due bambini di strada dalla loro prigionia. Il film affronta il rapporto tra visibile e invisibile: i protagonisti sono tutti personaggi invisibili, esseri abbandonati e dimenticati dalla società o anime che hanno perduto la loro forma umana e vagano alla ricerca di un gesto d’amore che li renda presenti, strappandoli dall’oblio e dall’oscurità. Nel mettere in scena le vicende di questi esseri invisibili, ho voluto capovolgere completamente le sorti dei personaggi che compaiono nel film: ad essere invisibili infatti diventano tutti coloro che non sono in grado di aprire gli occhi nei confronti di chi soffre, tutti quelli che ignorano gli altri e non sono in grado di compiere un gesto d’amore verso i propri simili. Nel cinema quello che non si vede e che resta fuori dal frame assume quasi più importanza di quello che viene mostrato, per questo La Regola del Piombo esprime attraverso precise scelte di regia e di messa in scena il tema centrale della storia raccontata dal film: rimaniamo invisibili fino a quando non compiamo un atto d’amore. E così è per ogni personaggio della storia, relegato fuori dal frame fino a quando non riesce a riscattarsi dal torpore e dall’indifferenza che attanaglia il suo cuore e la sua anima. Prendendo liberamente come spunto i concetti dell’alchimia, ho voluto creare un parallelo tra il percorso di crescita dei personaggi e il processo alchemico di trasformazione del piombo in oro: l’unico modo per assumere un’anima luminosa e dorata è agire per il bene e sacrificare i propri interessi per aiutare gli altri. Girato in 15 giorni senza soste e senza rinunciare a scene complesse e soluzioni visive ambiziose (più di 15 attori tra cui ben 4 bambini; locations complesse come luna park abbandonati e ville fatiscenti; numerosi effetti speciali e digitali), La Regola del Piombo è il mio primo lungometraggio. È un film che ho scritto, diretto e prodotto interamente, dedicandomi anima e corpo a un progetto che è diventato un’impresa titanica e splendida, colma di difficoltà e di soddisfazioni, resa possibile dalla passione di tante persone. Nonostante la realizzazione sia stata irta di problemi, fin dal primo giorno una serie di coincidenze positive hanno guidato il film attraverso tutte le tempeste, confermandomi che l’idea folle di realizzarlo, coinvolgendo amici e parenti in un tour de force per molti rischioso e incerto, è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso nella mia vita.
Giacomo Arrigoni