ViaEmili@DocFest 2014 - Il digitale ed il cinema
Si è svolto al Teatro dei Segni di Modena, durante la quinta edizione del
Viaemili@docfest, la prima parte dell'incontro "
Niente più è come Prima: Il Cinema nellera Digitale" condotto da Vittorio Iervese con Marco Bonfanti, Vittorio Boarini, Pinangelo Marino, Roberto Roversi e Michele Guerra. Un dibattito che ha spaziato dalla produzione alla distribuzione, tracciando una "mappatura" a 360° sull'innovazioni tecnologiche che stanno invadendo il mercato cinematografico.
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La rivoluzione del digitale è più una cosa commerciale per abbassare i costi, più che una vera e propria innovazione" - ha dichiarato
Marco Bonfanti - "
Sono nato con il digitale, e forse il mio film L'Ultimo Pastore in pellicola non l'avrei mai potuto realizzare per costi e tempi. Il digitale da la possibilità di fare tanti film, ma la cosa che conta è sempre l'idea di base. Il tipo di approccio deve essere uguale ed identico a quello della celluloide. Nel mio film ho girato tutto con il cavalletto per dare allo spettatore un approccio simile a quello della pellicola".
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Con il digitale permette di riscoprire nei processi più dimensioni narrative e temporali, come nel film di Giovanni Cioni Per Ulisse. Un regista che sente il potenziale della telecamera segue una narrazione attenta nell'impianto visivo e narrativo. Questa è la forza del digitale" - ha commentato
Pinangelo Marino.
Roberto Roversi, come "esercente atipico" di Ferrara, ha dichiarato "
Il prezzo più caro pagato dalla digitalizzazione è a carico delle sale. L'adeguamento dei cinema e multiplex non è avvenuto di pari passo. Il rientro dell'investimento per un monosala è di cinque anni, un tempo lunghissimo. Come esercente sarei contento se fossero venute meno le strettoie verso il prodotto, ma non è cambiato niente, perchè la programmazione viene comunque imposta come è sempre stato finora".
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Esiste una una cosa che si chiama day and date, l'uscita contemporanea in tutto il Mondo di alcuni film lo stesso giorno. Il web ha portato alla pirateria, il contenuto va in rete, e non seguendo in Italia questa regola distributiva, il mercato viene distrutto" - ha continuato Roversi. - "
Il web è comunque una risorsa per quel film che non riescono a passare in sala, per le opere più fragili e piccole".
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Il Mondo del digitale è talmente vasto che è difficile per lo spettatore poterlo codificare" - ha detto
Michele Guerra - "
Rompere il flusso di immagini che ci perviene quotidianamente tramite questo mezzo è difficile. Dobbiamo quindi chiedersi cosa è oggi il cinema in questa cultura dove lo schermo è predominante nella nostra vita".
07/11/2014, 17:28
Simone Pinchiorri