SARÀ UN PAESE - ConFeRenzA StamPa
"Il film è un viaggio per l'Italia attraverso lo sguardo di un bambino di dieci anni che cerca le tracce di un Paese migliore". Questa la motivazione ufficiale con cui il Comitato Italiano per l'UNICEF ha deciso di sostenere "
Sarà un paese", primo lungometraggio di Nicola Campiotti.
All'interrogativo "Come racconteresti l'Italia a un bambino?", pay-off della pellicola, il regista ha risposto con lo sguardo, curioso, aperto ed onirico di un piccolo bambino di soli undici anni. Ma non è un film per ragazzi, come ha spiegato nell'introduzione lo stesso distributore, ma una pellicola realizzata affinché la classe dirigente non possa dire che se la sono andata a cercare come nei casi Pasolini, Cucchi, Ambrosoli.
Con "
Sarà un paese", come ha anche precisato la Rappresentante Ufficiale dell'UNICEF, si vuole festeggiare i venticinque anni della Convenzione e con questa pellicola è stato detto tutto sul ruolo della stessa istituzione.
Tuttavia la realizzazione della docu-fiction non è stato un percorso facile, anche se, come ha ammesso lo stesso regista, con uno spiccato senso filosofico, maturato nel corso dei suoi studi, una delle cose più belle del cinema è che non si fa da soli. E la bella immagine di questo film è proprio lo sguardo spalancato, sereno e sognante del piccolo Elia che sull'Italia ha dato il suo personale commento: "è un paese a metà che può solo migliorare o peggiorare".
Un film puro, vero, sincero che ha ottenuto per questi motivi e per l'alto valore contenutistico il riconoscimento da parte del Mibac come Film di Interesse Culturale nazionale. Il film esce in sala in trenta sale: quindici classiche e quindici appartenenti al circuito off, come una tournèe teatrale.
14/11/2014, 13:57
Alessandra Alfonsi