L'Outsider Art approda al Kinodromo di Bologna
L'
Outsider Art approda a Bologna con un doppio evento frutto della collaborazione tra Kinodromo e l’Istituzione “Gian Franco Minguzzi” della Provincia di Bologna
Da sempre oggetto di disquisizioni sul suo statuto teorico, ora più che mai riscoperta, contrapposta o messa in dialogo con l’arte contemporanea, l’
Outsider Art indica un territorio creativo ampio e composito, dove si collocano lavori artistici nati spesso nella marginalità, stilisticamente non inquadrabili, di autori estranei ai percorsi di formazione accademica.
La giornata di proiezione di Kinodromo sarà anticipata domenica 16 novembre dalle 15,00 da un evento all’interno delle giornate SBAM – Cultura a porte aperte
Presso la Biblioteca della Salute mentale e delle Scienze umane “Minguzzi–Gentili” Via S. Isaia, 90.
- Ore 15,30: presentazione del nuovo percorso di ricerca sul sito RISME, a cura di Sara Ugolini e Marta Cannoni. Intervengono operatori e utenti degli atelier creativi di Bologna e provincia.
- Ore 16,30: proiezione del video di Spartaco Capozzi Marakanda – arte e capacità in corso d’opera.
- Ore 17,00: slideshow di “Antropometrie” di Sandra Scardovi
Musiche del Sud Concerto a cura di Guido Sodo.
Lunedì 17 novembre dalle 19,30 il Kinodromo racconterà alcuni di questi artisti marginali, anarchici, geniali dallo stile spesso imprevedibile, attraverso la proiezioni di tre documentari brevi su
Giovanni Bosco,
Oreste Fernando Nannetti e
Pellegrino Vignali, per poi conoscere da vicino Marakanda, un laboratorio artistico che ospita adulti con disabilità psicofisica.
L’evento è realizzato da Kinodromo in collaborazione con Sara Ugolini, docente di Psicologia dell’arte e studiosa di Outsider Art, che presenterà la serata.
Ore 19.30: PopCorn_Hour con Bertuccia mon amour
Bertuccia mon amour una volta era una di quelle scimmiette pelosine che prima prima molto prima della perestrojka stavano con i bambini biondi e russi a suonare le fisarmoniche e gli organetti ai margini delle stradine ghiacciate il pomeriggio per potersi comprare scarpette e vodka la sera, poi un giorno ha subito un’involuzione perché era nei pressi di Kyshtym nel 1957 e con tutte quelle radiazioni lì si è trasformata in una scimmia senza peli ha perso la coda e le si sono accorciate le braccia. Suona però ancora l’organetto elettronico e qualche arco ogni tanto, e grazie ad un macchinario straordinario fa le musichine spensierate e qualche volta le musichine della malinconia.
Ore 21,00: Proiezioni di 3 documentari.
Giovanni Bosco, Dottore di Tutto di ZEPstudio (Italia,2009, 23′)
La storia del siciliano Giovanni Bosco (1948-2009): la sua arte, la sua emarginazione, la sua irregolare umanità. Trascorre l’infanzia nelle campagne di Castellammare del Golfo e dopo la scomparsa del padre, all’età di nove anni, prende il suo posto di pastore. Dopo una vita molto travagliata, sul finire degli anni Novanta i vicoli di Castellammare diventano i luoghi dell’espressione del suo disagio. Simboli, testi, macchie di colore compaiono sull’asfalto, sui marciapiedi e sulle pareti delle vecchie case del centro storico. L’espressione grafica di Giovanni rappresenta la vera e unica via di comunicazione col mondo.
I graffiti della mente – N.O.F. 4 Moro Secco Spinaceo di Pier Nello Manoni, Erika Manoni (Italia, 2002, 20′)
Nannetti, romano di nascita, arriva all’ospedale psichiatrico di Volterra nel 1959 dove è ricoverato per circa quindici anni. Dal carattere taciturno e solitario passa l’ora d’aria nel cortile del manicomio incidendo scritte con le fibbie della cintura sui muri che lo circondano. Emerge così un delirante e poetico libro di pietra che mescola la biografia del paziente con racconti visionari e personaggi fantascientifici. Dopo la legge Basaglia, il manicomio fu abbandonato e i graffiti purtroppo si stanno rapidamente deteriorando.
Vignali Mandarein – Il pittore, narratore e filosofo dell’Appennino di P. Cattaneo, M. Dautel, K. Kirchner (Ita/Ger, 2005, 29′)
Un contadino analfabeta dell’Appennino reggiano, in un periodo dove problemi di salute gli impedivano di lavorare, ha cominciato liberamente a creare opere di diversa natura. Nei dipinti e nelle sculture di Pellegrino Vignali emergono misteriosi rimandi a culture primitive: figure arcaiche, maschere dagli occhi penetranti, serpenti, leoni, totem. Il suo lavoro fu scoperto negli anni Settanta da appassionati tedeschi di arte irregolare durante un viaggio esplorativo in Italia. La maggior parte delle sue opere sono oggi conservate al Museo Haus Cajeth di Heidelberg, principale punto di riferimento dei cosiddetti “primitivi” contemporanei.
A seguire: incontro con l’artista Maria Concetta Cassarà, la Cooperativa Open Group e il Laboratorio Marakanda
MARAKANDA – Arte e capacità in corso d’opera di Spartaco Capozzi (Italia, 2014, 16′)
Alla scoperta del Laboratorio Marakanda di Borgonuovo di Sasso Marconi, centro di sperimentazione artistica della provincia bolognese che coordina e valorizza l’attività creativa di uomini e donne con disabilità psichiche e fisiche importanti.
15/11/2014, 16:25