Il CSC-Cineteca Nazionale alla 32^ edizione del Torino Film Festival
Due appuntamenti al TFF con il CSC - Cineteca Nazionale, la retrospettiva Giulio Questi e il restauro di "Profondo Rosso".
Il CSC- Cineteca Nazionale e il Torino Film Festival
festeggiano i novant’anni di Giulio Questi con una retrospettiva, curata da Domenico Monetti, Emiliano Morreale, Luca Pallanch. Il regista e scrittore Giulio Questi, recentemente vincitore del premio Piero Chiara per la raccolta di racconti Uomini e comandanti (Einaudi, 2014), ha rievocato la sua avventurosa esistenza nel volume Se non ricordo male. Frammenti autobiografici raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch (Rubbettino editore, in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale, 2014).
Partigiano, collaboratore del «Politecnico» di Vittorini, attore per caso per Fellini ne La dolce vita e per Germi in Signore & Signori, aiuto regista di Zurlini e Rosi, amico e collaboratore ombra di Antonioni. È diventato famoso nella Roma anni Cinquanta per aver fatto cadere in Lambretta Pratolini. Ha fatto coppia con il geniale montatore Kim Arcalli. Ha girato il mondo con il produttore Daniele Senatore: insieme hanno tirato coca nel bagno di Richard Burton, dormito nel letto della Loren a Central Park, aperto uffici a New York, Los Angeles e Cartagena. Si è divertito con Gabriel García Marquez nell’isola di Baru. Insomma, nella vita non si è fatto mancare nulla…
Inoltre, il CSC-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Rti,
presenta il restauro digitale di Profondo rosso (1975), capolavoro del maestro dell’horror Dario Argento. Film indimenticabile: per il geniale puzzle narrativo, per l’esasperante suspense, per la presenza del protagonista di Blow-up David Hemmings, per il clamoroso ritorno sulle scene della diva dei telefoni bianchi Clara Calamai, per l’inquietante colonna sonora, in cui il rock progressive dei Goblin incrocia le sonorità jazz di Giorgio Gaslini, per la capacità di racchiudere e portare a compimento l’irripetibile stagione del thriller all’italiana. Un vertice della cinematografia italiana, conosciuto, studiato e imitato in tutto il mondo.
Il restauro digitale è stato eseguito presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata (Bologna), avvalendosi della collaborazione di Luciano Tovoli, direttore della fotografia dei film di Argento ma anche di De Seta, Antonioni, Pialat.
18/11/2014, 09:34