Note di regia del film "Max e Hèléne"
Il film, liberamente ispirato a una storia vera rivelata da Simon Wiesenthal, racconta la caccia a un criminale nazista che dopo la guerra è scomparso, cambiando identità. Il film racconta anche la disperata, assoluta storia d’amore che questo mostro ha distrutto.
La vicenda è una potente metafora morale in cui si confrontano e si scontrano il desiderio della vendetta e la ricerca della giustizia.
Lo spirito con cui ho affrontato questo progetto non è stato quello di realizzare un nuovo film storico sul nazismo e i suoi crimini ma quello di proporre un racconto sconvolgente su una scelta etica che tutti i protagonisti sono costretti a fare.
Sono i protagonisti, i loro volti, i momenti “estremi” della loro vita “estrema” a incarnare il senso del film, a farci vivere l’incubo doloroso delle loro vite fino alla scelta finale.
Wiesenthal - che Ennio Fantastichini ha interpretato con la statura del grande attore che è - per una volta nella sua vita di cacciatore di criminali di guerra, si è trovato di fronte alla terribile scelta di rinunciare alla giustizia.
E così anche i due amanti, Max e Hélène, lacerati tra il bisogno di vendetta e la forza tragica del loro amore che vuole impedire quella vendetta. Carolina Crescentini e Alessandro Averone interpretano con una passione rara questi due indimenticabili personaggi. Carolina era l’attrice a cui pensavo scrivendo il film: Carolina “è” Hélène, con la sua sensibilità, la sua forza mista a dolcezza, con la caparbia volontà di sorridere nella tragedia. Per il personaggio di Max la scelta dell’attore è stata invece più complicata. Ho fatto diversi provini ma non riuscivo a mettere a fuoco Max. Alla fine abbiamo trovato il nostro Max a teatro (premio della
critica ANCT 2013, attore amato da Peter Stein con cui collabora anche ora nella compagnia del teatro di Roma, attore e regista del Teatro Due di Parma). Alessandro è stato l’interprete ideale per dar voce al dolore, alla determinazione nella ricerca feroce della vendetta ma anche a una fragilità interiore che non vuol far trasparire.
A completare il cast internazionale sono attori generosi e di indubbio talento quali i tedeschi Ken Duken e Hanno Koffler, e la polacca Magda Cielecka.
Come la qualità degli attori ha portato emozione e forza al film, così è stato con tutto lo staff tecnico che ha partecipato con una passione straordinaria. Come dico sempre, il direttore d’orchestra non può eseguire bene la musica se non è circondato da grandi musicisti.
Ho cercato di realizzare questo film con la secchezza e la severità aspra di un “documento”, rivivendo e cercando di comunicare il dolore e la verità dell’amore e del bene così come l’orrore del male.
Perché le giovani generazioni non dimentichino e possano riflettere su come riconoscere e rifiutare quel male che seguita a riproporsi, sotto cieli diversi e diverse ideologie, e a minacciare il diritto degli uomini alla vita e alla felicità.
Giacomo Battiato