Note di regia del documentario "Il Segreto di Otello"
Non siamo tra coloro che amano troppo le interviste e la voce narrante nei documentari, così ne Il segreto di Otello, insieme a Silvia Scola, Paolo Maselli e Andrea Sisti (che firmano rispettivamente la sceneggiatura, il montaggio e la produzione di un film realizzato con un'assoluta ispirazione collettiva), ci siamo operati per evitare entrambe. I testimoni che raccontano la storia del più vivace (culturalmente) ristorante di Roma lo fanno nella forma della conversazione conviviale tra un piatto di spaghetti all’Otello, un bicchiere di Frascati e una partita a tre sette. Mentre la funzione di traino e di collante tra le varie storie la svolgono i brani musicali degli artisti (Donovan, Francesca Schiavo, Luca Barbarossa, Alessandro Haber, Andrea Sisti, Giorgio Arlorio, Luca Sapio, Luigi Lai…) che in tanti anni si sono mescolati ai registi, sceneggiatori e pittori che hanno popolato lo storico locale di via della Croce e che si sono esibiti in un concerto in occasione dei cento anni dalla nascita di Otello.
Abbiamo lavorato insieme non per trasmettere informazioni o cronologie di fatti, ma per fissare e provare a restituire quell' atmosfera unica e irripetibile i cui ultimi deboli riverberi sono ancora percepibili nelle sale, nel cortile, tra i tavoli dell'osteria frequentata da tanti maestri e amici. Non usciamo da lì dentro, tranne che per ascoltare la performance di Luca Sapio che accompagna la testimonianza grintosa di Elsa Martinelli su Mario Monicelli. Non ci sono filmati di repertorio se non quelli girati in passato nello stesso ristorante e dove appaiono personaggi del calibro di Pete Seeger che canta l'Internazionale ai camerieri e a qualche cliente affezionato, oppure immagini inedite di Carlo Di Palma, Tonino delli Colli, Furio Scarpelli, Jean-Pierre Léaud...
Un omaggio doveroso a un luogo di Roma che fa parte della storia del cinema, della città e perché no... della ristorazione.
Francesco Ranieri Martinotti