VERGINE GIURATA - Alla sofferta ricerca della propria libertà
Un bell'esordio quello di
Laura Bispuri, capace di dare un senso alla storia con il giusto sviluppo, un prologo interessante a un finale sincero.
Scritto dalla regista e da
Francesca Manieri, "
Vergine Giurata" racconta la storia di Hana/Mark una ragazza che sceglie di essere uomo nelle ruvide e gelide montagne dell'Albania. Per affetto verso la sua sorellastra Lila o contro la regolamentata inferiorità delle donne del luogo o semplicemente perché preferisce sentirsi maschio, Hana, con l'avallo del villaggio, decide di non essere più donna e diventare Mark.
Ma evidentemente non bastano una scelta legata alla tradizione e il taglio corto dei capelli a frenare gli impulsi femminili che spingono dall'interno. Per questo Mark lascia l'Albania e raggiunge la sorella Lila in Italia, dove scoprirà una nuova strada per la sua vita.
Un personaggio doppio, complicato e ricco di difficoltà e sfumature che
Alba Rohrwacher interpreta con grande personalità e coraggio. Protagonista assoluta di una storia amara ma ricca di umanità, spesso diversa dal nostro concetto più canonico, ma capace di dimostrarsi per alcuni aspetti più comprensiva.
Il film di
Laura Bispuri è asciutto e realistico da sembrare spesso un documentario; la macchina a mano, l'intimità poco costruita, un audio attento ai dettagli danno al film un aspetto (forse troppo) vero e autentico.
"
Vergine Giurata" ha il merito, e a Berlino se ne sono accorti, di raccontare qualcosa di diverso rispetto al solito cinema italiano. Senza giudizi e preconcetti si allontana dal politicamente corretto, dalle forzature ideologiche e politiche del nostro cinema impegnato scattando una fotografia di qualità con l'occhio distaccato di chi non sente il bisogno, a tutti i costi, di dire la propria.
Il film, presentato in competizione alla Berlinale, uscirà giovedì 19 distribuito da Luce Cinecittà.
05/03/2015, 10:11
Stefano Amadio