Note di regia di "Mala Vita"
La prima goccia di “Mala Vita” è nata dal racconto scritto da un carcerato. Ispirati dalla leggerezza della storia, io e Roberto Pretti abbiamo scritto una sceneggiatura capace di contenere non solo il dramma di chi ha perso la cosa più importante, la libertà, ma anche capace di sorprendere e divertire. È la storia della discesa “agli inferi” di Antonio, un personaggio camaleontico capace di adattarsi e mutare assecondando persino il dialetto della persona che ha davanti, cosa che proverà a fare con il suo antagonista, Rocco, un boss della camorra che non si farà raggirare tanto facilmente e renderà la vita di Antonio ancora più dura di quanto già non lo sia all’interno di un carcere. Ho girato con uno stile visivo ricercato, fatto di forti chiari scuri e movimenti di macchina controllati, al fine di enfatizzare la giusta emozione nel momento corretto. Per il ruolo del protagonista ho scelto Luca Argentero, poliedrico e talentuoso attore capace di farsi voler bene anche interpretando una canaglia, e per l’antagonista un cattivissimo Francesco Montanari, che dopo la strepitosa interpretazione del Libanese in “Romanzo Criminale - La Serie” mi è sembrato la scelta più adatta. Ho aderito anima e corpo al progetto perché ho avuto la possibilità di raccontare una storia tutta italiana in modo internazionale. Grazie al sostegno di Rai Fiction e alla Riviera Film, infatti, siamo riusciti a girare un piccolo film di 25 minuti senza rinunciare a nessun mezzo tecnico o artistico, puntando su un cast eccezionale che ha dato davvero il massimo.
Angelo Licata