Note di regia de "L'amore non perdona"
Amori difficili, amori contrastati, amori impossibili: di questo si è nutrito classicamente il “melodramma” al cinema. Un genere intramontabile, oggi un po’ meno frequentato perché i tabù o le convenzioni (morali, sociali, economiche) che rendono una storia d’amore, per l’appunto, difficile, contrastata o impossibile, per fortuna sono diminuiti… ma tutt’altro che scomparsi!
Con questo film – che racconta la storia d’amore tra una donna di sessant’anni e un uomo molto più giovane di lei, per giunta di etnia e religione diversa – ho voluto mettermi nella scia della tradizione di questo genere cinematografico.
Riusciranno Adriana e Mohamed a difendere il loro amore, a farlo sopravvivere al fuoco incrociato a cui viene sottoposto?
È questa l’essenza di ogni “melodramma”, la suspense che lo anima.
Un film che è una storia d’amore, dunque, ma intessuto di tutta una serie di tematiche del presente dove si riflettono tante contraddizioni del mondo di oggi, da un lato inesorabilmente proiettato nel futuro, ma dall’altro impaurito dall’ignoto che ci riserva.
Stefano Consiglio