Esce in dvd il classico della resistenza
"Con i Partigiani sull'Appennino"
In occasione del settantesimo anniversario della Liberazione esce oggi nei bookstore il film documentario inedito
Con i Partigiani sull'Appennino. Girato tra il novembre 1944 e l’aprile 1945 a Parma, uno tra i più importanti documentari della cinematografia partigiana, è stato di recente salvato, restaurato, rimasterizzato e sonorizzato, dal regista
Giancarlo Bocchi.
Grazie a una piccola macchina da presa 8 mm Marino Cantoni impressionò su pellicola immagini uniche della lotta di liberazione, con scene presaghe dei capolavori a venire del neorealismo, narrando i preparativi delle azioni contro i nazifascisti, la partenza dei partigiani su auto e camion, il 24 aprile 1945, per liberare Parma, la battaglia contro i fascisti, il tripudio per la riacquistata libertà, la fila di prigionieri nazisti avviati verso i campi di detenzione.
Il film documenta l’arrivo a Parma delle truppe alleate a cose fatte, dopo la liberazione della città, e si chiude con la lunga ed emozionante scena, per la prima volta a colori, dei reparti partigiani che il 9 maggio sfilano festeggiando la vittoria.
Con i Partigiani sull’Appennino è il "film della Resistenza", un'opera cinematografica unica e un raro esempio di documentario realizzato all’interno del movimento partigiano.
I film
Con i Partigiani sull'Appennino e
Il Ribelle, Guido Picelli un eroe scomodo di Giancarlo Bocchi sono stati scelti dal Comune di Milano per le celebrazioni nazionali del settantesimo della Liberazione e verranno proiettati a Milano il 25 aprile alla Cineteca Italiana - Spazio Oberdan.
Allegato al dvd, esce il reprint di
Unità e Riscossa Proletaria lo storico pamphlet di Guido Picelli, il grande comandante antifascista che nell'agosto del 1922, durante i 5 giorni di Parma, fu il primo a infliggere la prima sconfitta militare in Europa al fascismo.
Pubblicato nel maggio del 1922, è un documento attualissimo, sconvolgente per lucidità di analisi e ampiezza di visione. Guido Picelli delinea con tratti netti e potenti il dramma dell’Italia alla vigilia della marcia su Roma. La denuncia veemente dell’aggressione fascista di marca reazionaria e borghese, l’argomentazione chiara e serrata, la forza morale che emana dall’esposizione, il rigore politico sono il presupposto all’appello appassionato all’unità e alla lotta contro gli oppressori, gli sfruttatori, gli assassini. L’invettiva si innalza a orazione civile, la bella utopia di un Ribelle si incarna in programma d’azione, Unità e Riscossa Proletaria.
22/04/2015, 19:12