CANNES 68 - "YOUTH" la Giovinezza di Paolo Sorrentino
È una passeggiata in montagna insieme a dei grandi interpreti, tra psicoanalisi e citazioni cinematografiche, il nuovo film di
Paolo Sorrentino.
Alla consueta abilità stilistica si unisce questa volta una grande perizia di scrittura che riesce a rendere leggera la vacanza in Svizzera, non certo il massimo del divertimento, di un gruppo di persone; protagonista Fred Ballinger (
Michael Caine), ottantenne direttore d'orchestra in pensione che insieme all'amico regista Mick Boyle (
Harvey Keitel), anche lui intorno agli ottanta ma ancora sul punto di girare un nuovo film, si pone una domanda fondamentale per l'età: come sarà il domani.
Ripercorsa tutta la vita attraverso incontri, racconti e aneddoti Ballinger intuisce che se il passato è sempre più difficile e inutile da ricordare, nel futuro non c'è solo la morte.
Sorrentino scrive e dirige con ironia un gruppo di grandi interpreti, andando a sottolineare considerazioni da persona molto più matura della sua età, utilizzando spesso, probabilmente senza intenzione, situazioni viste in film recenti. Se la domanda insistente che si pone un attore (
Paul Dano) sull'essere legato per tutta la vita a un personaggio famosissimo ma di scarso spessore interpretato ad inizio carriera ricorda da vicino quella che si pone
Michael Keaton in "
Birdman" (ma anche l'uomo che levita...), le parole di
Harvey Keitel sulla non indispensabilità di fare un nuovo film per un regista, ricordano molto il distacco e le riflessioni di
Nanni Moretti nel suo ultimo film "
Mia Madre".
Ruolo importante in "
Youth" lo hanno le donne che in fondo, tra amori di una vita e bellezze che potrebbero ridarne una nuova di zecca, sono il filo che lega le storie dei due amici, argomento sempre attuale sia nella memoria sia nel presente. Rachel Weitz è bellissima e sofferente, Jane Fonda ha la grinta e l'appela di una trentenne e la miss universo di Madalina Ghenea, be' "non è affatto stupida".
Il regista dedica nei titoli di coda il film a Francesco Rosi, ma rende omaggio all'interno del film ad altri due registi Mario Monicelli e Carlo Lizzani.
20/05/2015, 15:22
Stefano Amadio