CANNES 68 - THE OTHER SIDE, la LOUISIANA di Minervini
Con
Louisiana si è conclusa la programmazione dei quattro film italiani nella Selezione ufficiale. Tre nel Concorso, Garrone con
Lo cunto deli cunti, Moretti con
Mia madre, e Sorrentino con
Youth. Uno in un Un Certain Regard, Minervini con
The Other Side o Louisiana.
Quattro volti del cinema italiano d’oggi: la rivalutazione di un mondo favolistico sommerso situato in un contesto socio-politico dei nostri giorni in
Lo cunto deli cunti. La compassione, il dolore per la morte di una persona amata in
Mia madre. Il passar del tempo, vecchiaia e giovinezza in
Youth. Il volto dolente e nascosto dell’altra America in
The Other Side.
Novità assoluta, tre di questi film sono girati in inglese lingua che permette di dar loro più visibilità. La mossa è indovinata e apre al cinema italiano, in questi anni asfittico, nuovi orizzonti.
The Other Side è un lungometraggio spurio in quanto non solo documentario sulle orme di Gianfranco Rosi di
Below the Sea Level, ma anche fiction. Il documentarista marchigiano filma in un ambiente cupo e talvolta claustrofobico emarginati della civiltà a stelle e strisce prediligendo la coppia, Mark e Lisa che vivono nella città di West Monroe. I due bevono , fumano e si drogano in continuazione e non rendono conto a nessuno. Poi vi sono i patrioti militarmente equipaggiati che giocano con accanimento alla guerra e che dicono essere pronti a battersi contro Obama e il suo governo.
Girato con ritmi da riflessione e scelta di persone essenziali in questa epopea di vinti, Minervini mostra ancora una volta che sa piazzare la camera senza intrusione riuscendo ad accattivarsi lo spettatore che si trova suo malgrado faccia a faccia con l’altra America, quella della povertà,
degli emarginati, degli “out cast” che conosciamo poco o niente la cui vita derelitta è senza futuro.
25/05/2015, 15:28
Martine Cristofoli