FILM IN TV - I consigli di cinemaitaliano per venerdì 26
Raitre (canale 3) ore 10.15
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Attila"
1953. Durata: 100’, regia di
Pietro Francisci, con Anthony Quinn, Sophia Loren, Henri Vidal, Colette Regis
Trama: 450 d.C. Attila continua la sua inarrestabile marcia verso Roma, ma, sugli Appennini, è bloccato da Papa Innocenzo I che lo convince a ritirarsi.
Commento: Pietro Francisci firma una pellicola storica che si lascia guardare senza indugi. Non un capolavoro, ma certamente godibile.
Curiosità: In alcune delle scene di battaglia fu impegnata la Cavalleria dell’Esercito italiano.
Iris (canale 22) ore 11.15
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Giove in doppiopetto"
1955. Durata: 101’, regia di
Daniele D’Anza, con Carlo Dapporto, Delia Scala, Lucy D’Albert, Gino Ravazzini
Trama: Il padre degli Dei è sempre a caccia di relazioni extraconiugali. Camuffato da comune mortale riesce a conquistare una graziosa fanciulla. Ma ben presto si accorge che anche sua moglie Giunone ha assunto sembianze mortali.
Commento: Commedia musicale di Garinei e Giovannini portata sul grande schermo da Daniele D’Anza. La pellicola è facilmente dimenticabile seppur con qualche gag riuscita.
Curiosità: “Giove in doppiopetto” è il primo film italiano a essere stato girato in CinemaScope.
Rai Movie (canale 24) ore 19.35
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Due partite"
2008. Durata: 94’, regia di
Enzo Monteleone, con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi
Trama: Anni Sessanta. Quattro donne si incontrano ogni giovedì pomeriggio per giocare a carte a raccontarsi i loro problemi, in particolar modo quelli coniugali. Trent’anni dopo le loro figlie si riuniscono intorno allo stesso tavolo e scoprono di avere le stesse angosce delle madri.
Commento: Tratto dalla piece teatrale di Cristina Comencini, il film di Enzo Monteleone racconta l’universo femminile. Le due diverse linee temporali servono proprio a mostrare come le paure e le difficoltà dell’essere donna siano sempre presenti anche in un’epoca recente, nonostante la modernità e l’emancipazione. Commedia dolce-amara con otto brave attrici.
Curiosità: La location principale del film, ovvero l’appartamento dove si incontrano prime le madri e poi le figlie trent’anni dopo, si trova in piazza Regina Giunone, nella zona Aventino a Roma, ed è lo stessa casa in cui “abitavano” Carlo Verdone e Laura Morante nella pellicola “L’amore è eterno finché dura”.
Tv 2000 (canale 28) ore 21.10
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Totò le mokò"
1949. Durata: 77’, regia di
Carlo Ludovico Bragaglia, con Totò, Gianna Maria Canale, Carla Calò, Luigi Pavese
Trama: Pépé le Mòkò è un bandito a capo della famigerata banda della casbah di Algeri. Il cugino Antonio Lumaconi, invece, è un suonatore ambulante napoletano. Quando Pépé viene ucciso, il parente viene contattato per sostituirlo. Convinto di poter finalmente realizzare il suo sogno, quello di dirigere una banda, Antonio parte alla volta di Algeri.
Commento: Esilarante parodia del film con Jean Gabin “Il bandito della Casbah”. La commedia giocata tutti sugli equivoci è ben riuscita e vede un Totò ispiratissimo che propone un improbabile algerino napoletanizzato. Da vedere.
Curiosità: In una scena Totò suona con una grancassa dietro la schiena che rischia di colpire gli spettatori. La stessa identica scena verrà riproposta da Dick Van Dyke nel film “Mary Poppins”.
Sky Cinema Cult (canale 314) ore 23.35
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La mafia uccide solo d’estate"
2013. Durata: 90’, regia di
Pif, con Pif, Cristiana Capotondi, Ginevra Antona, Alex Bisconti
Trama: La storia di Arturo, nato nello stesso giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti uccisero il rivale Michele Cavataio. La vita di Arturo trascorre a Palermo ed è scandita dagli efferati delitti della cosca.
Commento: Opera prima di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, che racconta la sanguinosa stagione criminale della mafia a Palermo dagli anni Ottanta ai primi anni Novanta attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista. Con toni molto spesso ironici e paradossali, Pif coglie il segno firmando un film di impegno civile che ha l’obiettivo di non far dimenticare i tragici fatti del passato per far sì che non si ripetano in futuro.
Curiosità: In una scena del film il boss Bagarella ritaglia una foto di Ivana Spagna mentre canta la canzone dell’artista “Easy Lady”. La scena prende ispirazione dalla reale infatuazione che il criminale aveva nei confronti della cantante tanto da aver pensato di rapirla.
26/06/2015, 14:13
Niccolò Di Francesco