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Vivo Film ottiene uno Slate Fund di Europa
Creativa con tre progetti al femminile


Vivo Film ottiene uno Slate Fund di Europa Creativa con tre progetti al femminile
Michela Occhipinti
Un progetto editoriale quello di Vivo film che l’ha portata negli ultimi dieci anni a produrre oltre 30 titoli, esplorando il cinema del reale e quello di finzione, ottenendo importanti riconoscimenti nei principali festival del mondo, con uno sguardo attento anche al mercato internazionale.
Nel futuro della società, tra gli altri, tre progetti diretti da tre giovani registe: Laura Bispuri, Susanna Nicchiarelli e Michela Occhipinti per il cui sviluppo Vivo film ha ottenuto uno SLATE FUNDING di Europa Creativa, nell’ultima sessione appena resa nota.

Si tratta di un sostegno importante per il progetto di espansione della nostra casa di produzione” - dice Gregorio Paonessa, che insieme a Marta Donzelli, ha fondato la casa di produzione all’inizio del 2004 – “tre storie di donne raccontate da giovani donne del cui talento e potenziale siamo pienamente convinti. Tre storie universali pensate per un pubblico internazionale ”.

Il nuovo film di Laura Bispuri, che ha esordito quest’anno nel lungometraggio con “Vergine giurata”, prodotto da Vivo film e unica opera a rappresentare l’Italia nel concorso del Festival di Berlino, sarà una riflessione sulla maternità: la storia di una ragazzina alla ricerca della propria identità, e quella di due donne che impareranno a essere madri.

Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli racconta gli ultimi anni di una delle icone pop del secolo scorso. Il cuore del film non sarà però la superstar celebrata da Andy Warhol, né la fotomodella de La Dolce Vita, ma la persona che è diventata dopo, quando tutti si erano dimenticati di lei: la storia di una donna che paradossalmente proprio quando non aveva quasi più niente è riuscita ad essere se stessa.
Un film in lingua inglese, realizzato in co-produzione con la società inglese Tiger Lily, con un cast internazionale.

Il corpo femminile è invece il protagonista di “Flesh out” di Michela Occhipiniti che, al confine tra realtà e finzione, racconterà il caso unico della Mauritania, dove le donne decidono – per essere più desiderabili – di ingrassare il più possibile, mettendo a rischio la loro stessa salute. Un progetto pensato per il mercato internazionale, che rappresenta un ritorno della regista dopo il suo apprezzatissimo esordio, “Lettere dal deserto”, che ha partecipato a più di 80 festival nazionali e internazionali, ricevendo numerosissimi riconoscimenti.

16/07/2015, 12:16