Dal 2 ottobre la nuova edizione del Lodi Film Festival
Torna, dal 2 all’8 ottobre, il
Lodi Città Film Festival, festival cinematografico che proietta e ospita esclusivamente film e protagonisti del cinema italiano ed europeo del presente e del passato. Un’anticipazione del programma si avrà con il triplo prologo proposto in coda alla conferenza stampa con
Guido Guerrasio, singolare figura di critico, scrittore, regista, dedicatario di questa edizione del festival e autore di
Ragazzi al bivio, cortometraggio d’ambientazione lodigiana prodotto dalla Provincia di Milano sul finire degli anni ’50 e l’
omaggio al poeta e regista Nelo Risi, scomparso il 17 settembre all’età di 95 anni, amico del festival di cui si vedrà
Idillio Giacomo Leopardi del 1980, film tv del grande poeta recanatese nei suoi anni giovanili che non poco ha influenzato il capolavoro di Mario Martone,
Il Giovane favoloso (ingresso libero a partire dalle ore 17 del 22 settembre, Sala Carlo Rivolta del Teatro alle Vigne, Via Cavour 66). E con le proiezioni del 23 e 30 settembre dedicato al cinema francese con
Ritorno all’Avana di Laurent Cantet e
Tre cuori di Benoit Jacquot (Focus Cinema Francia. Tre maestri d’oggi e uno di ieri. Cinema Moderno, C.so Adda 97 Lodi ingresso euro 5)
Dunque, per un’intera settimana il Lodi Città Film Festival animerà la Sala Carlo Rivolta del Teatro alle Vigne con 12 film e il Cinema Moderno altrettanti film:
24 lungometraggi divisi per le seguenti sezioni:
Nella sezione “
Contemporanea – il cinema del presente” sono presenti film come:
Zanetti Story e
Eva Braun, che illustrano il secondo Focus dedicato a distanza di qualche anno ad un cineasta indipendente come Simone Scafidi. Il film sul leggendario capitano dell’Inter è codiretto con Carlo A. Sigon; trittico d’eccezione è quello composto da
L’odore della notte, secondo e penultimo film di Claudio Caligari con Marco Giallini e Valerio Mastrandrea e dal pluripremiato
Anime Nere di Francesco Munzi e dal biopic Pasolini di Abel Ferrara. Questi ultimi due sceneggiati da Maurizio Braucci, uno dei nostri migliori scrittori e drammaturghi.
Di Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dal barbaro assassinio, si vedranno
Teorema e
Porcile film che ancor oggi hanno qualcosa da dire ad un classe borghese e dirigente in perenne crisi.
La nostra quarantena di Peter Marcias e
Io, Arlecchino della coppia Matteo Bini e Giorgio Pasotti, quest’ultimi esordienti dietro la macchina da presa, sembrano adoperare il cinema come registrazione di una realtà che spesso pare più inverosimile della stessa finzione. Comincia poi un’esplorazione di divi d’importazione che in Italia hanno trovato per periodi brevi o lunghi un cinema costruito su di loro. Il primo di loro, che avrà un seguito il prossimo anno, è
Ben Gazzara, l’attore prediletto di John Cassavetes con due film come
La ragazza di Trieste di Pasquale Festa Campanile e
Figlio mio infinitamente caro di Valentino Orsini con i giovanissimi Sergio Rubini e Valeria Golino.
Si è detto del
Focus dedicato al Cinema Francese che continua con la riproposta di un capolavoro degli anni 80 di Alain Resnais,
La vita è un romanzo, e con
Adieu au Langage di Godard e che si sdoppia anche nello “sguardo sull’Italia” di maestri che hanno usato il cinema come grimaldello politico per comprendere dinamiche di paesi e popoli come Jean-Louis Comolli, lo Dziga Vertov Group e la coppia Straub- Huillet. Infine, si segnala il secondo appuntamento con gli
Jacopetti Files, nelle prossime edizioni ne seguiranno altri, stavolta focalizzato sulla “diapsora” avvenuta dopo Mondo cane tra il 1966 e il 1969. Si vedrà con il director’s cut d
i Africa Addio, capolavoro di Jacopetti e Prosperi, l’edizione restaurata de
L’occhio selvaggio di Paolo Cavara e i rari
Mal d’Africa di Stanis Nievo e
Africa segreta, straordinario film del trio Angelo e Alfredo castigliani e Guido Guerrasio. Ad ampliare lo sguardo sul continente nero si è chiamato a raccolta un dittico denominato Herzog in Africa, in cui il grande regista tedesco esplora da par suo territori e politica di quei contradditori paesi.
Tra le riscoperte film anche recenti di Lamberto Lambertini,
Fuoco su di me, che ha come protagonista l’indimenticabile Omar Sharif. L’epilogo è affidato il 14 ottobre a Janos Szaz con Il grande quaderno, tratto dai romanzi della scrittrice ungherese naturalizzata svizzera Ágota Kristóf.
Tra gli ospiti attesi: Peter Marcias, Carlo A. Sigon, Simone Scafidi.
23/09/2015, 11:29