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CINEMAMBIENTE 2015 - Cento film per salvare il mondo


CinemaItaliano.info sarà media partner del più importante festival italiano dedicato all'ambiente.


CINEMAMBIENTE 2015 - Cento film per salvare il mondo
Movies save the planet: è questo il motto (e la speranza, e dopo 18 anni di attività anche un po' di sana obiettività...) di CinemAmbiente edizione 2015, il festival che per primo in Italia ha presentato e promosso il cinema ambientale, che si terrà a Torino dal 6 all’11 ottobre e che vedrà CinemaItaliano.info tra i media partner.

"Questa edizione - ha detto il direttore del festival, Gaetano Capizzi - testimonia ancora una volta che CinemAmbiente non è un semplice festival, ma un punto di riferimento per una intera area culturale e sociale, convinta che la sostenibilità dello “sviluppo” e il rispetto dell'ambiente siano fondamentali".

100 i titoli selezionati in un anno complesso anche a livello economico per il festival (oltre che logistico, solitamente si tiene a inizio giugno, quest'anno è slittato per rientrare negli eventi cittadini legati a Expo), suddivisi nelle varie sezioni: le tre competitive, Concorso Internazionale Documentari, Concorso Documentari Italiani, Concorso Internazionale One Hour, a cui si aggiungono fuori concorso la sezione dedicata alle scuole, Ecokids, le sezioni Panorama Italia e Panorama Cortometraggi e gli Eventi Speciali.

Il Concorso Internazionale Documentari è composto da otto titoli, tutti in anteprima italiana, che offrono uno spaccato sulla nuova frontiera del cinema ambientale. La bicicletta può essere una risposta a molti problemi ambientali. Bikes vs Cars di Fredrik Gertten (Svezia, 2015, 91') analizza il tema guardando ai ciclisti che in tutto il mondo si devono districare tra il traffico cittadino. La Buena Vida di Jens Schanze (Germania/Svizzera/Colombia, 2015, 97'), film che viene presentato in anteprima internazionale, mostra la più grande miniera di carbone al mondo, che per ampliarsi costringe molti villaggi indigeni ad abbandonare la montagna. Sul tema dell’alimentazione, Good Things Await di Phie Ambo (Danimarca, 2014, 109') racconta la battaglia di Niels, agricoltore danese e fornitore del pluristellato ristorante Noma di Copenhagen, contro le gabbie della burocrazia in nome di un'idea di lavoro in armonia con l'universo. Sempre in anteprima, un’altra importante storia dell’ambientalismo mondiale viene raccontata dal film How to Change the World di Jerry Rothwell, che ha vinto tra gli altri il premio World Doc Special Jury Award al Sundance 2015. Il lavoro è un montaggio di materiale di repertorio inedito, anni e anni di riprese che testimoniano la nascita di Greenpeace. Si entra in un intenso dramma familiare, nel cuore di una scelta di attivismo e di vita con Life According to Ohad di Eri Daniel Erlich (Israele, 2014, 80'): un giovane israeliano rompe con la famiglia che non accetta la sua scelta di dedizione alla lotta animalista. Come le api, anche gli uccelli canterini migratori sostengono una parte importante nell’ecosistema. The Messenger di Su Rynard (Canada/Francia, 2015, 90') è una poetica ode a questi stupendi animali e insieme un grido di denuncia verso ciò che ne minaccia la scomparsa. Planetary di Guy Reid (Gran Bretagna, 2015, 85') è un viaggio dalla Terra alle origini del cosmo che esplora con immagini mozzafiato e testimonianze d'eccezione il futuro del pianeta e del genere umano. The Shore Break di Ryley Grunenwald (Sud Africa, 2015, 90') affronta la vicenda paradigmatica di due cugini che hanno piani diversi per lo sviluppo della loro terra sulla costa occidentale del Sud Africa.

Il Concorso Documentari Italiani, lo storico concorso di CinemAmbiente dedicato ai documentari italiani, comprende nove opere che raccontano lo stato della nostra penisola dal punto di vista ambientale. Sono tutte anteprime mondiali, ad eccezione di due titoli (Transumanza e À la Montagne). Il difficile rapporto tra le tradizioni nella pesca e il discorso ambientale è rappresentato nel film 'U ferru di Marco Leopardi (Italia, 2015, 70'), che racconta la millenaria tradizione della caccia al pesce spada con l’arpione, e nel film Il presagio del ragno di Giuseppe Casu (Italia, 2015, 65'), incentrato sulla pesca al tonno rosso in Sardegna. Diverse anche le pellicole dedicate alla montagna: la vita e il lavoro in alpeggio, in equilibrio tra antichi ritmi e mondo moderno, sono rappresentati in À la Montagne di Enrico Montrosset (Italia, 2015, 70'), mentre uno sguardo originale è offerto da Storie di uomini e lupi di Alessandro Abba Legnazzi e Andrea Deaglio (Italia/Francia, 2015, 75'); amati, odiati, idealizzati, i lupi sono tornati sulle Alpi. Andiamo in Carnia con I custodi dell'acqua di Giulio Squarci (Italia, 2015, 60') dove la privatizzazione delle risorse idriche ha smosso il senso di attaccamento al territorio della popolazione locale. La questione energetica legata ai territori è al centro di due documentari: La Centrale di Davide Rossi e Lorenzo Martellacci, che segue le lotte e le contraddizioni intorno all’impianto termoelettrico della Tirreno Power di Vado Ligure, chiuso e sequestrato nel 2014 con l'accusa di disastro ambientale e omicidio colposo, e Mare carbone di Gian Luca Rossi (Italia, 2015, 80') sulla miniera di carbone che dovrebbe sorgere in Calabria. Non poteva mancare Contromano di Stefano Gabbiani (Italia, 2015, 75'), altro documentario sulla bicilcetta questa volta calata nella realtà torinese. Un viaggio su una strada millenaria che non esiste più, la più lunga autostrada per animali che l'Italia abbia mai avuto, questo è ciò che racconta Transumanza di Roberto Zazzara (Italia, 2015, 63').

Il Concorso One Hour, la competizione del festival per i film internazionali di taglio giornalistico investigativo della durata di (circa) 60', vede in gara otto titoli quasi tutti in anteprima italiana.

24/09/2015, 19:32

Carlo Griseri