FESTA CINEMA ROMA - "Uno, Nessuno" tra realtà e finzione
Come può un misero foglio bianco in A4 diventare un altro mondo rispetto a quello convenzionale, e una striscia di nastro per pacchi una linea di demarcazione che ti permetta di entrare e uscire da una dimensione sconosciuta? E' questa la magia del teatro, dove tutto diventa possibile se si decide di scendere a patti con se stessi.
Ad esplorare le infinite possibilità che la recitazione può offrire all'uomo è il regista Daniele Vicari, che a distanza di tre anni da “Diaz” e "La nave dolce", torna sul grande schermo con un progetto cinematografico del tutto innovativo dal titolo "
Uno, Nessuno".
Assoluti protagonisti di questo bel mockumentary sono i ragazzi della "Scuola d'arte cinematografica Gian Maria Volontè", messi alla prova da un team di tutor che ha scelto di farli lavorare su quella sottile linea che divide il personaggio dall'attore.
Se in genere il mock si limita a raccontare semplicemente una realtà falsificata, Vicari osa molto di più, costruendo molteplici livelli di narrazione e finzione, trascinando in questo gioco gli stessi ragazzi che arrivano così a perdere le proprie certezze e ad interrogarsi sul vero significato dell'io.
In un'atmosfera alla “Dogville”, gli allievi muovono i primi passi da attori veri, mettendo completamente a disposizione della macchina da presa i corpi, le incertezze, le paure, le emozioni.
Ciò che ne esce fuori è qualcosa di molto distante dal tradizionale saggio di fine corso, una piccola e convincente opera che segna un ulteriore passo in avanti nella già ricca e variegata carriera di Vicari, che si dimostra ancora una volta un attento sperimentatore della macchina-cinema.
20/10/2015, 12:46
Antonio Capellupo