I vincitori della 14ma edizione del Festival
Internazionale del Cinema d’Arte
Premio speciale della giuria
Spaccanapoli di Domenico Iannacone (Italia)
Motivazione: La buona televisione c’è. Basta cercarla. Domenico Iannacone e la redazione Rai dei Dieci Comandamenti confezionano un piccolo gioiellino di giornalismo prendendo come Caronte alla scoperta della complessa città di Napoli un fotografo, Oreste Pipolo, in compagnia del suo inseparabile lembo di tulle. Insieme a Gaetano Di Vaio, una vita ribaltata dal crimine alla produzione cinematografica. Napule è, tutto compreso.
Premio Animazione
The Invisibles di Edgar Alvarez (Colombia)
Motivazione: “Dedicato agli invisibili che hanno aperto i miei occhi su quello che oggi è visibile”. Basta l’incipit del cortometraggio di Edgar Alvarez per entrare con comprensibile filosofia nel tema trattato. La vita di Los Angeles scorre nella frenesia quotidiana ed il sogno americano viene accarezzato da chi vive ai margini sia della luce del giorno che dal buio colorato della notte. Un’opera d’arte dal primo all’ultimo fotogramma.
Premio Art Lab
Sing the Sand into Pearl di Raquel Claudino (UK)
Motivazione: Tre donne danzano nei luoghi di Lisbona, libere di esternare, sperimentare, fuggire dall’egoismo diffuso. Muovendosi spesso al contrario sembrano esortarci a pensare più lentamente, a riprenderci un po’ di quella meraviglia e curiosità che la società contemporanea pare aver completamente perso. Il fascino della danza fa il resto per rendere quest’opera luce per i nostri occhi.
Premio Cinema d’Arte
Home & Key di Shwan Attoof (Iraq)
Motivazione: Il dramma dell’Iraq in una perenne guerra dove lo spazio dell’ironia si insinua nella storia della distruzione di una famiglia curda. E sottolinea ancora con più forza il paradosso di un ventesimo secolo che non impara nulla dalla sua storia. Opera prima di Shwan Attoof con bella fotografia ed un senso estetico che dà il senso alla dignità di questo popolo.
25/10/2015, 10:48
Simone Pinchiorri