TFF33 - Quattro italiani in concorso
Sono eccezionalmente quattro (su 15) i film italiano in concorso a
Torino33, la competizione internazionale del Torino Film Festival 2015.
COLPA DI COMUNISMO di Elisabetta Sgarbi
Tre donne, badanti, rumene: Ana, Elena, Micaela. In Italia da diverso tempo, ma una sola, Micaela, ha un lavoro. Ana ed Elena lo hanno perso e, se non riusciranno a trovare un’occupazione, dovranno tornare in patria dalle famiglie che mantengono a distanza e non vedono da tempo. Micaela, la più giovane e scaltra, decide di aiutare le due amiche e inizia con loro un viaggio nella fitta rete di comunità rumene in Italia, alla ricerca di un possibile impiego. Per le tre donne sarà l’occasione di rompere le regole della vita quotidiana e saldare un rapporto di complicità e amicizia. Il viaggio è la scoperta di un mondo sfumato, imprendibile, sfaccettato, in parte segreto, in bilico tra amore e rigetto per una patria, una tradizione, un’ideologia politica che le ha allevate e il cui crollo le ha costrette alla fuga.
I RACCONTI DELL'ORSO di Samuele Sestieri, Olmo Amato
In un mondo abbandonato dagli uomini, un monaco meccanico insegue uno strano omino rosso. Dopo aver attraversato boschi, città morte e lande desolate, i due buffi personaggi raggiungono la cima di una collina magica. Il ritrovamento di un vecchio peluche d’orso ormai malandato li farà riconciliare. Uniranno così le forze, nella speranza di poter dare vita al giocattolo inanimato e sfuggire al vuoto che li circonda.
LO SCAMBIO di Salvo Cuccia
Palermo, 1995. Una coppia inizia una giornata anomala. Lei è una quarantenne tormentata dal pensiero dei bambini mai avuti; lui un commissario di polizia dedito al proprio lavoro. Ha un autista che lo porta dappertutto, anche a interrogare un ragazzo che conosceva le due vittime di un omicidio. Volti, corpi e situazioni si alternano tra il mondo della donna, quello di un bambino rapito dalla mafia e quello del ragazzo interrogato. Poi tutto evolve e precipita, svelando i contorni di una storia da cui nessuno rimarrà immune.
MIA MADRE FA L'ATTRICE di Mario Balsamo
Una madre esuberante, se non ingombrante (e anche qualcosa in più), e un figlio regista, a tratti ancora bloccato dalla sua presenza. Il cinema diventa un modo per trovare un rapporto, forse anche grazie al passato di attrice della donna. Attrice per una breve stagione non particolarmente memorabile: se non per un unico film, in cui sessant’anni prima la donna recitò il suo ruolo più importante e che poi, ironia della sorte, non ebbe mai occasione di vedere. Una lacuna che sarà proprio il figlio a colmare.
20/11/2015, 08:00