TFF33 - "La Gente Resta", una famiglia e l'Ilva
La Gente Resta, di
Maria Tilli, ha un titolo che trae in inganno, dando però - con l'errore indotto - la chiave di lettura del film.
Il contesto è la Taranto dell'
Ilva, la Taranto cacciata a causa dell'inquinamento da zone prima incontaminate, la Taranto che vorrebbe fuggire ma infine “resta”.
I protagonisti sono i componenti della famiglia Resta (che così scopriamo non valere solo come coniugazione di un verbo), a partire dai tre fratelli Cosimo, Antonio e Giuseppe, fino a comprendere mogli e figli, che raccontano stralci delle loro esperienze di tarantini legate all’Ilva nonostante tutto, e al mare per passione. La contrapposizione tra grande fabbrica e Mar Piccolo si insinua in ogni parola, e ci restituisce così la frattura interiore di un’intera classe di lavoratori prima ancora che cittadini.
Al di là delle dichiarazioni raccolte, però, il documentario (presentato come docu-fiction) si sofferma sovente (troppo) su scene di vita quotidiana che poco hanno da raccontare se non la normalità di una famiglia, raggiungendo il clou nel finale con un infinito quarto d'ora in osservazione – nel buio della notte – di una festa familiare in riva al mare. Perso l’equilibrio tra interesse generale e storia particolare si arriva infine a capire che
La Gente Resta è veramente la narrazione della famiglia Resta, e meno quella della “gente che resta”.
26/11/2015, 09:00
Sara Galignano