A Milano la rassegna " Il Cinema della Modernità:
Michelangelo Antonioni e Marco Ferreri"
Presso Spazio Oberdan Milano dal 7 al 26 gennaio 2016 Fondazione Cineteca Italiana propone una rassegna che mette a confronto due dei più grandi registi della storia del cinema non solo italiano,
Michelangelo Antonioni e
Marco Ferreri, autentici innovatori del linguaggio filmico, punti di riferimento essenziali della modernità cinematografica.
Fin dal suo esordio ("
Cronaca di un Smore", 1950), il ferrarese
Michelangelo Antonioni ha saputo rinnovare l’estetica neorealista, per poi inserirsi, dalla seconda metà degli anni Cinquanta, con stile assolutamente personale, nella grande onda di sperimentazione linguistica che vide coinvolte varie cinematografie europee. Quello di Antonioni possiamo definirlo un cinema del “vuoto”: il vuoto interiore dei protagonisti (spesso afasici nei gesti e nelle parole, come ammutoliti, sopraffatti), i vuoti nella struttura drammatica (i celebri “tempi morti” che regolarmente interrompono e dilatano la progressione narrativa attraverso lunghe inquadrature o intere sequenze in cui l’azione è rarefatta fino a scomparire) e il vuoto degli spazi, quando lo sguardo del regista indugia su luoghi, paesaggi, edifici, periferie che si ergono a protagonisti della visione.
Altrettanto rivoluzionario è stato il milanese
Marco Ferreri, ma in modo diverso. Anche le sue opere sono profonde e caustiche analisi socio-antropologiche sulla condizione esistenziale dell’individuo moderno, sulla sua alienazione prodotta da un sistema consumistico che ne azzera progressivamente l’umanità, ma lo stile è qui più provocatorio, venato di humor nerissimo, vicino alla lezione del surrealismo storico (si pensa a Buñuel) nella costruzione di universi di kafkiana incomprensibilità. Segnaliamo che fra i film di Ferreri in programma, proponiamo in più passaggi, grazie alla collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca nazionale, un’opera rarrissima: quel "
Break-Up – L’uomo dei palloni" che il regista realizzò nel 1968 a partire da un corto inserito nel 1965 nel film collettivo "
Oggi, domani e dopodomani" e che già all’epoca ebbe una distribuzione assai sporadica per poi essere praticamente dimenticato.
Per il programma completo della rassegna,
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24/12/2015, 09:05