Dal 25 febbraio a Torino torna Seeyousound
Musica e immagini, unite nel vincolo indissolubile del cinema e del video d’autore, si danno appuntamento a Torino,
dal 25 al 28 febbraio 2016 al Cinema Massimo, per la seconda edizione di
Seeyousound International Music Film Festival.
Il “festival che non c’era”, nato da una idea dell’associazione Choobamba nel 2015, è il primo in Italia dedicato interamente al cinema a tematica musicale. Il successo della prima edizione è stata la conferma dell’attenzione e dell’amore che esiste – in Italia e nel mondo – per il vastissimo universo di lungometraggi, corti, documentari, reportage e videoclip che hanno fatto della musica il medium linguistico e di pensiero.
La seconda edizione del festival propone una rassegna internazionale di fim, sottotitolata
Music is the weapon e dedicata, in questi tempi difficili, alla forza della musica come arma di aggregazione di massa e al potere della macchina cinematografica contro l’indifferenza sociale.
Quello che a volte non riesce al linguaggio parlato e scritto, riesce alla musica e al cinema, in un matrimonio perfetto che ha una capacità senza precedenti: grazie alla loro profonda componente emozionale, questi film affascinano, stimolano, ispirano e aumentano la consapevolezza, raccontano storie di denuncia sull’ingiustizia e ne curano le ferite, costruendo ponti verso la speranza.
Sei film per un viaggio globale, da Cuba agli Stati Uniti, dalla Cambogia al Mali, passando per la sconosciuta Groenlandia, attraverso sonorità ed esperienze diverse ma con un unico e comune spirito, incarnato dalle parole di Fela Kuti che danno il titolo a questa rassegna: la musica è l’arma capace di smuovere le coscienze e cambiare la realtà. E’ del 2014 il film Don’t think I’ve Forgotten: Cambodia’s Lost Rock and Roll, dedicato alla musica che ha saputo resistere e rinascere dopo la furia omicida dei Khmer Rossi; è ancora dallo scenario di una guerra subdola e fratricida che arriva They Will Have to Kill Us First, film sulla resistenza dei musicisti del Mali che combattono contro il divieto di fare musica imposto dagli islamisti radicali; Sumé – The Sound of a Revolution racconta la storia della prima rock band che, nel 1973, decise di cantare nella lingua dei nativi di Groenlandia, dando voce alla frustrazione di un popolo e diventando il catalizzatore della protesta che voleva l’indipendenza dalla Danimarca. Il documentarista Mika Kaurismaki- fratello del famoso Aki – rende un omaggio disincantato e quasi feroce alla figura combattente di Miriam Makeba, la Mama Africa che ha saputo battersi come poche altre per i diritti civili, conciliando l’impegno con il suo status di diva. Il viaggio si sposta a Cuba con Viva Cuba Libre: Rap is War un documentario che documenta la storia dei fratelli Cruz, picchiati e arrestati perchè ascoltavano rap underground cubano che con testi pressanti denuncia il disastroso stato economico e politico del paese; e infine dal produttore esecutivo e rapper Nasir "Nas" Jones Shake the Dust descrive il grande impatto della breakdance e della cultura hip-hop nelle baraccopoli, nelle favelas e nei ghetti del mondo.
Accanto ai titoli proposti da Music is the weapon anche nella seconda edizione del festival saranno protagonisti i film in concorso nelle tre categorie:
lungometraggi (longplay), cortometraggi (7inch), videoclip (soundies). I lavori, selezionati fra 487 opere in arrivo da tutti i continenti, dalla Nuova Zelanda alla Norvegia, come da ogni situazione politica e al di là di ogni censura da Iran, Ucraina, Russia, Turchia e Libano, sono accomunati dalla capacità di usare il linguaggio del cinema, mescolandolo dall’interno a quello musicale.
La sezione degli otto lungometraggi della
Competizione Internazionale Long Play si snoda attraverso un fil rouge più contemporaneo che mai, della sopravvivenza e della conseguente determinazione del proprio destino attraverso la musica.
In Monsterimies, documentario sulla band heavy metal finlandese Lordi è la salvaguardia di un mondo abitato da mostri; è la lotta contro la malattia a colpi di soul-r’n’b’ in Miss Sharon Jones! di Barbara Kopple; è il non voler arrendersi ad un inevitabile declino come racconta Blood, Sweat and Tears, commovente biopic sulla celebre folk-star olandese André Hase; è l’ostinazione all’affermazione, nel documentario Sicily Jass, di Nick La Rocca che con l’Original Dixieland Jazz Band incise, per primo al mondo, un disco jazz. Più concettualmente questo tema è presente nella lotta contro il dissolversi della propria immagine in Low (in anteprima assoluta), film sperimentale opera prima di Renaud Cojo, fantasmagorica celebrazione di David Bowie in salsa Philip Glass. Il tema della competizione diventa ancora più pregnante quando determina il destino di una band in esilio forzato e costretta in tour per 15 anni per sfuggire alla dittatura di Pinochet, come nel documentario di Jorge Leiva Quilapayún, beyond the song, o prende un tono sacrificale quando nell’incontro con l’altro fa slittare il suo riconoscimento come avviene in For this is my body, dove un cupo Carl Barât dei The Libertines vampirizza sentimentalmente una groupie per uscire dal proprio spleen r’n’r’. La visione più radicale è quella che spiana la via alla sopravvivenza una volta per tutte, perché sovverte tutto con l’urlo anarchico e naif del noise nipponico, come accade nel post-atomico e visionario 2045 Carnival Folklore di Naoki Kato.
Come e più dello scorso anno la sezione di cortometraggi internazionali del festival si conferma varia e articolata, capace di mostrare al pubblico attraverso i diciotto titoli della sua selezione uno spettro amplissimo di generi (musicali e cinematografici) e tenendo così fede al suo nome,
7 Inch, che richiama i dischi a 45 giri che riempivano i vecchi juke box, scatole magiche in cui tutti potevano trovare almeno un titolo di proprio gradimento. E infatti fra documentari, film di finzione, animazioni e sperimentazioni in arrivo da Australia, Brasile, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Messico, Russia, Svizzera, Usa sono diverse le occasioni per divertirsi e per riflettere, per scoprire nuovi suoni e nuove storie, per immaginare e per incuriosirsi. Nel film italo americano Carmen, per esempio, si affronta in modo del tutto inatteso il tema della disabilità attraverso la storia un gruppo di attrici speranzose che partecipa all’audizione per la parte da protagonista dell’iconica opera della Carmen; il regista italiano Andrea Cerovac, racconta nel documentaio CJ la storia del cantante soul/jazz che ogni giorno si esibisce di fronte al Solomon R. Gugghenheim Museum di New York. mentre la quotidianità passa di fronte a lui, quasi non accorgendosi della sua splendida voce; Paax Mayan Poetry è un documentario messicano sulla storia di una band hip-hop in lingua maya. Protagonisti piemontesi di questa sezione sono Francesco Caudullo, in arte Madaski, che in About Madaski ripercorre i momenti più pregnanti della sua carriera, e un gruppo di giovani musicisti radunati in Val Bormida per provare le arie del Don Giovanni, inserendo la musica in un contesto naturale di straordinario fascino nel documentario Arie nella valle - prove del Don Giovanni in Valle Bormida.
La sezione
Soundies è la grande sorpresa dell’edizione 2016. Un importante lavoro di diffusione del bando ha evidenziato il desiderio dei registi di videoclip di confrontarsi con giurie ed editori. La rete ha cambiato il modo di fruire il clip musicale: lo ha liberalizzato, da un lato è la cosa bella e democratica del web dall’altro per i registi si è perso il concetto di selezione e di conseguente approvazione da parte degli addetti ai lavori. I clic sui mediaplayer non sono solo relativi al video ma spesso sono relativi al nome della band e al marketing della stessa, al Seeyousound torna l’antico e prezioso mix: musica e immagini si sposano per formare emozioni. La musica e le immagini sono infatti ciò che la giuria giudicherà e il pubblico apprezzerà di più. Una selezione internazionale nella quale si potranno vedere videoclip davvero unici, dai Royksopp ai Mumford&Sons passando per i Prodigy
Sono quattro gli appuntamenti speciali della seconda edizione di Seeyousound, titoli che attraversano il programma come un viaggio esotico denso di ricordi e allusioni che ci conduce in territori dimenticati o mai esplorati.
L’inaugurazione, giovedì 25 febbraio nella sala 1 del Cinema Massimo, è affidata al film
B-Movie: Lust & Sound di Berlino Ovest 1979-1989 che arriva in esclusiva a Seeyousound qualche settimana prima dell'esordio nelle sale italiane, dopo i successi raccolti in tutta Europa: nella Berlino raccontata da Mark Reeder la storia musicale di una città costantemente attuale influenza ancora oggi generazioni di nuovi ribelli. Il secondo appuntamento è con con
The Jazz Singer, la pellicola leggendaria di Alan Crosland che segna la nascita dell'era del film sonoro. Riscoprire questo capolavoro dimenticato del 1927 è un atto dovuto per un festival che racconta le intrinseche allusioni tra cinema e musica. La seconda grande anteprima italiana di Seeyousound vede protagonista uno degli attori più carismatici della storia del cinema contemporaneo, Al Pacino con
Danny Collins, il film scritto e diretto da Don Fogelman, sceneggiatore di Last Vegas e Crazy, Stupid, Love qui al suo debutto alla regia: la storia di un anziano rocker che, dopo aver ricevuto con quarant’anni di ritardo una lettera di John Lennon, decide di ripensare alla sua vita. Al Pacino promette una delle sue migliori performance da molti anni a questa parte. Per SeeYouSound, un vero evento.
E torna anche quest’anno il sabato del festival con la
Notte Rossa del Videoclip, in collaborazione con MTV Music: una nuova emozionante selezione dei migliori videoclip degli ultimi 25 anni. Dall’1 alle 4 del mattino di sabato 27 febbraio si potranno ammirare nella sala del cinema Massimo per apprezzare immagini e suono come mai in TV o sul pc è stato possibile fare! Una notte imperdibile per gli amanti della più breve forma registica legata alla musica.
Tre saranno invece i momenti di approfondimento dedicati alla tecnologia, alla musica e al cinema: venerdì alle ore 12 presso l’Amantes, casa del festival, si terrà un panel
Le colonne sonore nel cinema e in TV. Intervengono: Franco Godi, Paolo Spaccamonti, Roberto Casalino e Max Casacci.
Domenica 28 alle ore 15, sempre presso Amantes, il secondo panel del SYS
Il Cinema Immersivo. In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, la Film Commission Torino Piemonte, InVRsion e HiveDivision verrà approfondito il concetto di realtà virtuale e quali le opportunità di sviluppo e utilizzo nel cinema e nell’entertainment. A disposizione del pubblico del Museo Nazionale del Cinema verranno allestite alcune postazioni di realtà virtuale con SAMSUNG GEAR VR per poter fare un’esperienza immersiva nel mondo del cinema musicale.
SeeYouSound 2016 è realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e gode della media partnership con Rolling Stone Italia: il mondo del mensile ha da sempre nel suo dna una forte e attenta passione per il mondo del cinema e la collaborazione con la seconda edizione dell’International Music Film Festival di Torino consentirà una condivisione molto intensa di diversi contenuti, anche considerando che SeeYouSound è dedicato interamente alle proiezioni a tematica musicale. Tra i diversi premi che verranno assegnati è stato creato il Rolling Stone Original Soundtrack Award, che verrà attribuito alla miglior colonna sonora dei film in concorso.
04/02/2016, 07:55
La Redazione