FRANK JERKY - "La Partita", un corto per un lungo
Francesco raccontaci di questo film che hai in progetto, "
La Partita", di cui hai realizzato i primi 15 minuti, presentati al
Cortinametraggio.
"Si tratta di un lungometraggio di cui abbiamo girato i primi 15 minuti con un budget che ci è stato dato dal Roma Creative Contest, un festival che ho vinto con un mio corto precedente, è ambientato nella periferia romana e come sfondo ha una partita di calcio giovanile ma che è soltanto una scusa per raccontare diverse vite che si intrecciano nell'arco di quei 90 minuti".
In questi 15 minuti iniziali cosa succede?
"La squadra per la quale noi parteggiamo sta perdendo 2 a 0 al termine del primo tempo. È una partita molto importante e l'allenatore,
Francesco Pannofino, è in crisi quasi mistica perché non ha mai vinto niente nella vita e ha deciso che quel giorno vuole vincere qualcosa.
Poi ci sono i genitori dei ragazzi che sembrano tenere alla partita più dei loro figli e il presidente della squadra che ha scommesso tutto quello che ha sulla vittoria della squadra ed è in crisi perché stanno perdendo... insomma si succedono varie situazioni che si svilupperanno poi nel corso del film".
Come sei riuscito a coinvolgere attori come Francesco Pannofino e Alberto Di Stasio nel progetto?
"Per Francesco è stato più facile perché ho scritto il personaggio pensando proprio a lui come interprete e dunque quando sono arrivato a Roma mi sono mosso in ogni direzione per agganciarlo e alla fine ho trovato il suo numero personale e l'ho chiamato... all'inizio mi ha chiesto "chi sei, che vuoi, che fai...?" però mi ha dato la sua email e gli ho spedito la sceneggiatura e dopo qualche giorno mi ha richiamato dicendomi che gli era piaciuta molto, e ha detto "ci sto"! Per Alberto lo stesso discorso ma meno personale e più professionale".
Come pensi di sviluppare tutto il film?
"A livello di produzione sono messo bene: ho tutto pronto, location e crew pronta per girare e anche alcuni interpreti secondari; ma prima serve il budget... Il piano è quello di andare a bussare, fare proiezioni, non serve tanto, siamo intorno ai 300.000 euro. Ma la cosa importante è trovare una distribuzione seria che prenda l'impegno di far uscire il film, poi i soldi si trovano. Ma sono la distribuzione e l'uscita le garanzie per poter avere il budget".
Speriamo dunque che qualche distribuzione illuminata colga l'occasione e almeno prenda in considerazione il progetto di
Francesco Carnesecchi che sembra avere tutte le caratteristiche adatte per ottenere un buon successo sia di critica sia al botteghino.
16/03/2016, 13:25
Stefano Amadio