BAFF XIV - Italian Gangster, la Sceneggiatura
Sono ospiti del BAFF
Federico Gnesini e Valentina Strada sceneggiatori, insieme al regista, di "
Italian Gangster". Un docu-thriller, ritratto di sei criminali italiani dagli anni Sessanta agli anni Ottanta realizzato attraverso immagini di repertorio dell'Istituto Luce che contestualizzano il periodo storico e attraverso le parole degli stessi banditi. Sono Luciano De Maria (nessuna parentela con il regista), Polo Casaroli bolognese, Ezio Barbieri milanese, Pietro Cavallero torinese, Horst Fantazzini bolognese e Luciano Lutring.
Collaborate insieme da molto?
"Abbiamo iniziato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma".
In cosa è consistito il vostro lavoro?
"Abbiamo svolto ricerche su materiali d'archivio e sulle biografie leggendo interviste anche di grandi firme come Montanelli, Bocca, Biagi. Abbiamo cercato di assemblare dando una struttura narrativa seguendo il genere anni Settanta, quello di Di Leo, Deodato, Fulci e Aldo Lado".
Con che criterio sono stati scelti i criminali?
"Abbiamo voluto raccontare la criminalità non politicizzata, non organizzata ma romantica. Sono tutti cani sciolti, banditi che entrano in banca con il mitra nella custodia di violino o nascosto in un mazzo di rose".
Come siete stati scelti da De Maria?
"Lo avevamo conosciuto poco tempo prima, ci eravamo confrontati su un soggetto precedente che era piaciuto a Renato , "Omissis" finalista al premio Solinas. Il progetto non è andato in porto ma De Maria ci ha chiamati quando l'Istituto Luce gli h commissionato un film basato sui materiali di repertorio".
"
Italian Gangster" è interessante per la contaminazione tra le diverse fonti, non si tratta di puro repertorio né di interviste ricostruite ma di monologhi liberi con spezzoni di film di genere dagli anni Quaranta ai Settanta e frammenti amatoriali che testimoniano la vita e la sensibilità di quel periodo.
17/03/2016, 11:58
Ambretta Sampietro