Note di produzione de "Lo Steinway"


Note di produzione de
Ad eccezione del sonoro il film è stato realizzato da un team di 7 artisti che nell'arco di 9 mesi hanno coperto tutte le fasi dalla preproduzione alla postproduzione, costruendo decine di pupazzi, costumi, set, mettendoli in scena e animandoli, creando il film fotogramma dopo fotogramma, montando e compositando. Tutto questo è stato possibile grazie alla grande sintonia personale e professionale del team, nato dalla comune esperienza di studio al Centro Sperimentale di Cinematografia e rodato attraverso diverse esperienze. In una produzione di questo tipo capacità artistiche e competenze tecniche sono strettamente legate, l’animazione è solo la punta dell’iceberg, un traguardo a cui è giunti dopo mesi di costruzione di set, studiati appositamente per ospitare i personaggi e alloggiare la camera nelle diverse inquadrature, la realizzazione di circa venti pupazzi la cui struttura interna permetta di mantenere una posa con precisione millimetrica, oggetti, arredamenti, costumi in miniatura studiati e realizzati per affrontare tutte le problematiche che l’animazione comporta. Il film è stato realizzato negli spazi del Cineporto grazie al contributo della Film Commission Torino Piemonte, con l’allestimento di due set per l’animazione stopmotion per la quale sono state utilizzate fotocamere reflex e il software Dragonframe. Le sequenze in animazione 2d sono state realizzate in digitale con il software Toon Boom, la sfida particolare è stata quella di ottenere attraverso il medium digitale un risultato quanto più possibile artigianale, che ricordasse il tratto incerto dei disegni dei soldati e si integrasse al meglio con la matericità della stopmotion. Molto particolare anche il lavoro di compositing e postproduzione, in cui si è approfondito il discorso portato avanti dalla fotografia, che fa da contrappunto all’andamento emotivo del corto, con scene di trincea livide contrapposte ad una natura brillante e luminosa, per poi spaziare dai toni caldi della festa a notturni lunari. Sullo sfondo di personaggi e scenografie artefatte, utilizzando un green-screen, sono stati inseriti paesaggi reali ripresi in Piemonte nei pressi di Prali e Moncenisio. Il sonoro ha una parte fondamentale ne Lo Steinway, i brani classici suonati nel film si sposano con la musica originale di Fabio Barovero, struggente e misteriosa, sopra i fondali inquietanti e spogli della trincea, il canto della natura nei boschi o il sottofondo brulicante di vita dei soldati, nati dal sound designer Vito Martinelli.