CANNES 69 - Due film di animazione a Cannes
L’animazione al Festival di Cannes:
Ma vie de courgette alla Quinzaine des réalisateurs e
La tortue rouge nella sezione Un Certain Regard. Due scuole a confronto, quella svizzera de L’Ecal di Losanna e quella francese d’Angoulême. La prima prodotta da Rita Productions di Ginevra, la seconda da Why Not et Wild Bunch per la direzione artistica del prestigioso studio giapponese Ghibli. Due stili completamente diversi, realista e sociale
Ma vie de courgette, poetico e visionario
La tortue rouge. Entrambi i registi al loro primo lungometraggio: svizzero e giovane Claude Barras per l’animazione sociale, olandese e meno giovane Michael Dudok de Wit per il lirismo e la poesia.
Courgette, alias Icare, vive in un orfanatrofio dove è stato portato dopo lo sfacelo della sua famiglia. Il padre ha abbandonato il tetto coniugale e la madre alcolizzata è stata uccisa involontariamente da Icare. La vita d’orfanatrofio è dura. Però ci sono anche momenti di distensione, quelli con i compagni con i quali si condividono ricordi tristi, ma anche quelli gioiosi. Icare non solo se la cava, ma trova anche l’amicizia della bella Camille, e un padre adottivo comprensivo e generoso. Ben confezionato e ancor meglio orchestrato, i personaggi hanno la fisionomia dei tipi da videogame, non è un’animazione per bambini, però cattura l’attenzione del pubblico per tutti i cento minuti della sua durata. Proiettato alla Quinzaine des Réalisateurs in una sala al completo è piaciuto e ha riscosso consensi e applausi.
La tortue rouge, film d’animazione sull’incipit del mondo. Su di una spiaggia deserta dai colori luminosi, devastata da uno tsunami,viene scaraventato un naufrago. Il suo primo desiderio è di ritornare da dove è venuto, ma non ce la fa anche a causa di una magnifica tartaruga rossa che gli sfascia per ben tre volte la zattera che pazientemente ha costruito. Rassegnato ma non vinto, accetta la sua nuova esistenza da Venerdì, tra granchi, paguri, gabbiani e agili tartarughe rosse. I giorni si susseguono tra albe e tramonti dai colori memorabili. La sua solitudine non dura a lungo, una creatura da fiaba, viene a condividere le sue lunghe giornate e l’evoluzione della specie continua. Il film è privo di parole, ma ricco di colori, rumori e musica.
La tortue rouge è un vero godimento spirituale.
24/05/2016, 08:46
Martine Cristofoli