Cecilia Mangini, Visioni e Passioni al Cineporto di Foggia
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Se mi si chiede cosa sono, io rispondo: "sono una documentarista" (...). Sono convinta che il documentarista è assai più libero del regista di film di finzione, ed è per questo, per la mia indole libertaria con cui convivo fin da bambina, che ho voluto essere una documentarista. Il documentario è il modo più libero di fare cinema”: l'indole libertaria è quella di
Cecilia Mangini, una delle figure più significative della storia del cinema italiana, inarrestabile pioniera del cinema del reale: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l'autrice di capolavori come
Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane, realizzati in collaborazione con Pier Paolo Pasolini, ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Sessanta un'Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali.
Festeggiata in giro per il mondo con incontri, personali e retrospettive (ultime, in ordine di tempo, quelle a Parigi e Berlino), Cecilia Mangini torna nella "sua" Puglia - dov'è nata, a Mola di Bari, nel 1927 - in occasione della mostra
CECILIA MANGINI - VISIONI E PASSIONI (Fotografie 1952-1965), ideata e realizzata da Associazione Cinema del reale, Erratacorrige, Big Sur e Officina Visioni, con il sostegno di Unione Europea, Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Regione Puglia, Apulia Film Commission, Cineporti di Puglia Bari/Lecce/Foggia in collaborazione con Festival International de Films de Femmes de Créteil, con il patrocinio di Distretto produttivo Puglia Creativa in programma a Foggia al Cineporto,
dal 26 maggio all’8 giugno 2016, ingresso libero.
L'esposizione, a cura di Paolo Pisanelli e Claudio Domini (la più grande e completa finora realizzata, corredata da un ricco catalogo),ripercorre le origini del lavoro di Cecilia Mangini, negli anni che precedono la sua affermazione come cineasta e la vedono impegnata come fotografa: "una grande fotografa - come sottolinea nel catalogo Maurizio Sciarra, Presidente di Apulia Film Commission - una reporter rigorosa e coraggiosa, che scopre il Sud, da donna e da artista, in un’epoca in cui le donne portavano i fazzoletti neri in testa e gli occhi bassi".
26/05/2016, 12:38