SOLO PER IL WEEK END - Creativi a Milano, stressati ovunque
Un’esperienza sensoriale, allucinogena, che riesce ad azzeccare sempre il filtro giusto. "
Solo per il Weekend" pone lo spettatore di fronte a un prodotto inizialmente fumettistico, perennemente teatrale, con tutte le dinamiche irreali e immaginarie che raramente vediamo in una commedia italiana. Se i protagonisti sono essenzialmente dei frustrati, elemento comune con i film di casa nostra, un tocco di colore e soprattutto di azione rende "
Solo per il Weekend" quantomeno originale.
Il background del regista e il suo odio/amore per il mondo della pubblicità è palpabile non solo dalla storia del protagonista ma anche per i guizzi narrativi e tecnici del film. Se tutti noi ci sentiamo vicino a un esaurimento nervoso, il protagonista del film (
Alessandro Roja) ha raggiunto una fase decisamente avanzata in cui la rottura dei vetri di un supermercato con la macchina, rappresenta un momento di tranquillità.
Merito degli psicofarmaci o della loro astinenza se questa avventura al limite dell’assurdo si è potuta realizzare, coinvolgendo attori come
Stefano Fresi, Francesca Inaudi, Matilde Gioli, Marina Rocca, Walter Leonardi e “quello dei Cub Dogo”.
Si susseguono personaggi antitetici e fuori le righe come il copy folle, il truffatore vegano, la moglie insoddisfatta, il prete pervertito che trovano nel contesto narrativo dei rimandi al cinema hollywoodiano.
Un film che proprio per le sue esagerazioni e licenze si discosta dai gusti e dalle aspettative del pubblico italiano, diventando maggiormente adatto per il mercato estero. In attesa che Milano diventi veramente Las Vegas e il cinema italiano più simile a quello dei live-action hollywoodiani.
05/07/2016, 09:07
Marta Leggio