QUANTO CI HA ROTTO JEEG ROBOT?
"
Lo Chiamavano Jeeg Robot" è un grande film, un film di scrittura come pochi se ne fanno in Italia. Il merito è del soggeto di
Nicola Guaglianone e della sceneggiatura di
Guaglianone e Menotti; dei loro dialoghi, delle loro situazioni, dei loro personaggi e dei loro nomi propri.
Certo
Gabriele Mainetti ci ha messo del suo, sia in fase di produzione sia nella regia, ma nel complesso il film ha avuto anche una buona dose di fortuna perché rispetto allo scorso anno e al 2014 non ha avuto concorrenti in sala e ai
David, tranne "
Perfetti Sconosciuti" di
Paolo Genovese che lo ha battuto in non poche competizioni, prima di tutte quella degli incassi.
In assoluto nel 2015 avrebbe avuto contro
Moretti, Sorrentino e Garrone e le opere prime di
Edoardo Falcone con
Gassmann e Giallini,
Laura Bispuri e i suoi
110 Festival primo tra i quali Berlino, e altri di livello (Alhaique e Danco...), mentre quest'anno ha dovuto combattere, ad esempio nella cinquina dei
Nastri d'Argento, con film d'esordio piuttosto deboli come "
Arianna", "
Antonia.", "
L'Attesa" e "
Il Labirinto del Silenzio".
Nel 2014 poi, Mainetti se la sarebbe giocata con l'esordio di
Pif e "
La Mafia uccide solo d'Estate", che prese tutto il prendibile, e con
Sydney Sibilia anche lui autore della sorpresa "
Smetto quando Voglio", prima vittima di Pif. Ce l'avrebbe fatta a raccogliere qualcosa?
Quando sono arrivati i pezzi da novanta,
Jeeg Robot e il successo meritato ottenuto ai David ha cominciato a scricchiolare.
La Pazza Gioia di
Paolo Virzì ha fatto incetta di premi assegnati dai giornalisti di cinema, e "
Veloce come il Vento", ha preso a mani basse anche il premio per il miglior attore protagonista
Stefano Accorsi.
I quattro David agli attori, sono arrivati sullo slancio della simpatia:
Claudio Santamaria battuto ai Nastri appunto da
Accorsi;
Ilenia Pastorelli, superata senza sforzo dalla professionalità della coppia
Bruni Tedeschi-Ramazzotti,
Antonia Truppo giustamente battuta da
Greta Scarano per il ruolo decisivo in
Suburra. L'unico che ha meritato al 100% i voti in tutti e due i più importanti premi italiani, Nastri e David, è stato lo Zingaro di
Luca Marinelli.
Insomma, il mito (molto romano?) di "
Lo Chiamavano Jeeg Robot", ci ha un po' stancati con il regista e produttore
Gabriele Mainetti un po' meno disponibile a parlare "con tutti" di quando il film era in fase di lancio e di uscita e un po' più attratto dalla legittima monetizzazione di un successo, di critica e di pubblico, in cui non tutti hanno creduto dall'inizio.
Viva "
Lo Chiamavano Jeeg Robot" (ce ne fossero), grande Mainetti, ma adesso voltiamo pagina e aspettiamo il prossimo.
09/07/2016, 10:20
Stefano Amadio