Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Tomba del Tuffatore"


Note di regia di
Il progetto ha preso vita dopo un incontro inaspettato con l’immagine della Tomba del tuffatore. Questa figura – metafora del passaggio dalla vita alla morte, o dal mondo fisico a quello metafisico – ci ha subito incantato col suo enigma, e ci ha condotto attraverso un viaggio cinematografico, per comprenderla ed interpretarla nel contesto contemporaneo della costiera Amalfitana: un luogo consumato ed estenuato in cui si fondono desiderio e spiritualità, passato storico e identità differenti.

Da subito, il progetto si è configurato come un’esperienza di attraversamento del vuoto contemporaneo, in quanto possibilità di una ricognizione più ampia, e non riconducibile ad un senso pre-organizzato; seguendo il modello della Sinfonie Urbana. In questo senso, captare la realtà ha richiesto una partecipazione “fisica” dell’atto creativo, un’esplorazione diretta sul campo, per catturare quei dettagli del quotidiano, spesso insignificanti di per sé, che potessero acquisire la potenza del segno, all’interno del tessuto.

La forma definitiva è stata sviluppata attraverso un processo di sottrazione, in cui abbiamo tentato di dissolvere i concetti in immagini concrete, e attraverso di esse farli vibrare e riverberare. Un disegno astratto che affonda nella realtà – come l’immagine della Tomba del Tuffatore – che diventa non soltanto il racconto di un luogo fisico e concreto, ma soprattutto un modo espressivo e “mitico” di approcciarsi al Reale e alle sue implicazioni. Il tessuto sonoro, in questo processo, è stato un fondamentale elemento narrativo.

Yan Cheng, Federico Francioni