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VENEZIA 73 - "Acqua e Zucchero", Maestro di Cinema


Carlo Di Palma ha girato 12 film a New York, con Woody Allen. prima c'era sto Antonioni. Un ritratto arricchito da tante testimonianze importanti


VENEZIA 73 -
Carlo Di Palma sul set con Allen e Farrow
Quando si parte sulla strada del film biografico, il rischio agiografia è sempre in agguato. Ma "Acqua e Zucchero" diretto da Fariborz Kamkari e prodotto, e soprattutto voluto da Adriana Chiesa, riesce a fare un racconto sulla persona che si trasforma in racconto sul cinema e sulla società.

Carlo Di Palma comincia dalla Roma della guerra e dal bianco e nero per diventare uno dei più grandi direttori della fotografia del nostro cinema. Nel documentario, necessario proprio per questo, parlano di lui molti personaggi, registi, colleghi, amici che lo hanno conosciuto e affiancato nel lavoro. Da Michelangelo Antonioni (con materiale di repertorio) a Woody Allen, da Carlo Lizzani a Ettore Scola, scomparsi dopo la realizzazione delle interviste.

Fondamentale il passaggio dal bianco e nero al colore che Di Palma "beatifica" con la fotografia di "Deserto Rosso" e "santifica" con il verde intenso "very british" di "Close-up" diretto in entrambi i casi da Antonioni.
Le fantastiche immagini del film ambientato nella swinging London, collidono con la pessima qualità della tv di allora che vediamo nel documentario attraverso le interviste del tempo. Appare chiaro come, chi volesse godere di quel tipo di qualità, doveva lasciare il divano di casa e andare al cinema. Un piacere sempre meno intenso, vista anche la progressiva diminuzione di questo divario qualitativo tra tv e cinema. Un avvicinamento che, almeno per la forza visiva, porta sempre meno spettatori al cinema e più prodotti di qualità in tv.

Di "Carlo Di Palma", ovviamente, non si può che parlare bene nel documentario, sia come artista sia come uomo, in un'esaltazione di immagine e personalità che sembrano fondamentali per conoscere da vicino chi ha reso grande il nostro cinema nel mondo. Importantissime le interviste ai grandi registi, che ormai ci stanno lasciando uno ad uno, testimoni di un periodo favoloso e custodi di aneddoti e conoscenze che non si possono ignorare se si vuole essere parte di questo fantastico e difficile mondo.

06/09/2016, 11:30

Stefano Amadio