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CHAPLIN'S WORLD - Il sogno di ogni cinefilo


CHAPLIN'S WORLD - Il sogno di ogni cinefilo
Il Chaplin’s World è proprio come ogni ammiratore di Charlot potesse immaginarlo: un grande museo ludico in bilico tra realtà e mondi sognati: tra le peripezie del Kid (Il monello ) e la forza dirompente di denuncia del Grande dittatore, tra la poesia del Circo e la tenerezza struggente di Luci della ribalta. Questo grande spazio“ pour s’amuser” situato sulle alture di Vevey, tra vigne a terrazza con vista sul Lago Lemano, porta anche la firma di Alfred Grévin, genio delle statue di cera e creatore del celebre omonimo museo e la partecipazione della Compagnie des Alpes.

In questo maestoso paesaggio di Corsier-sur-Vevey, la famiglia Chaplin ha vissuto dal 1952 al 2008 dopo che Charlot fu espulso dagli Stati Uniti. Dal 16 aprile 2016 l’omaggio al grande clown e attore inglese, di origine gitana, è aperto al pubblico ed è diventato un’ attrazione turistica di primo piano non solo per la regione, ma anche per la Svizzera. Nel grande parco, di 4 ettari popolato da alberi centenari, vi è il Manoir de Ban cuore della proprietà di Chaplin costruito dall’architetto “vevesyen” Philiph Frenet nel 1840 e oggi iscritto all’albo svizzero dei beni culturali. Sia Charlie Chaplin, che vi è morto il 25 dicembre del 1977, che Oona sua moglie e i suoi 8 figli amavano molto la loro “home” per la pace e la tranquillità che vi si viveva . “I miei genitori vi hanno vissuto venticinque anni felici” ha dichiarato Michael Chaplin, primogenito della famiglia e uno dei promotori della creazione del Chaplin’s World. Della vita idillica a Corsier-sur-Vevey, ricordata nelle parole di Michael, fanno eco quelle di Géraldine Chaplin “ Maman aimait bien avoir des enfants, et papa aimait la voir enceinte”.

Con la creazione del Museo, il Manoir de Ban, restaurato, è parte integrale del Chaplin’s World. Qua, come ha detto lo scenografo François Coffino, “On découvre l’home, le père, le mari”. L’idea d’un grande museo dedicato a Charlie Chaplin, conosciuto universalmente come Charlot, è nata nel 2000 da un incontro tra l’architetto vodese Philippe Meylan e il canadese Yves Durand grande fan di Chaplin. Ci sono voluti ben 16 anni di trattative e di lavori prima che il mondo di Chaplin diventasse una realtà operativa che da la possibilità agli ammiratori del clown e dell’attore Charlot di poter vedere da vicino la sua eredità umana e culturale. Un progetto costato ben 60 milioni di franchi, al quale hanno partecipato anche gli eredi, che oltre ai figli, conta anche 28 nipoti. Secondo Jean Pigeon, direttore operativo, il Museo Charlot dovrebbe attirare tra 300 e 350 mila visitatori ogni anno.

LE MANOIR DE BAN E LO STUDIO
25 anni di un uomo e di una icona leggendaria del cinema, ai quali si aggiungono 40 anni passati negli Stati Uniti li si ritrovano nel Chaplin’s World. Il Manoir de Ban ci fa scoprire la vita di famiglia di Chaplin, le sue abitudini e i suoi riti: la vita quotidiana, gli incontri, le feste, attraverso una indovinata sceneggiatura, fatta di centinaia di foto della famiglia, degli amici, ma anche dei personaggi celebri che visitarono il Manoir, di video che hanno ripreso Charlie e Oona a passeggio nel parco, nella piscina, nella sala da pranzo e di oggetti che sono ancora là come lo furono al tempo dei Chaplin. È un set di circa 500metri quadrati nel quale si può interagire, uno spazio nel quale ci si diverte e non solo come spettatori passivi, ma anche attivi. A pianterreno si è accolti da una solare e sorridente riproduzione Grévin del grande artista. Il sorriso era stato il marchio di fabbrica della sua comicità e della sua umanità. Man mano che ci si addentra nella casa si ritrova anche quella che doveva essere l’atmosfera gioiosa della famiglia Chaplin. Al primo piano mobili che lo stesso Chaplin ha disegnato e foto di personaggi che hanno fatto la storia del 20° secolo da Alberto Einstein, che nel 1931 era stato presente alla première di City Lights (Luci della città) a Winston Churchill. Nella visita al Manoir de Ban ci si rende conto attraverso ritagli di giornali e documenti che per il Tramp non vi furono solo lodi e riconoscimenti, ma anche attacchi spietati da parte di una stampa statunitense maccartista che dava l’ostracismo al suo liberalismo artistico e che lo condannava in quanto aveva scelto di essere cittadino del mondo piuttosto che cittadino americano.

LO STUDIO
Nei 1350 metri quadrati dello Studio, un edificio costruito ex novo sulla proprietà Chaplin, si scopre tutto l’incantevole universo cinematografico dell’artista. La stupenda scenografia presenta in modo reale ed avvincente i set dei film più significativi realizzati da Charlot. Quest’opera fantastica, una delle più belle della settima arte, è opera dello scenografo François Confino che nel 1987 alla Villette aveva realizzato “Cités-Cinés” una stupenda ed esaustiva esposizione dedicata al cinema. La visita inizia con un filmato che contestualizza l’opera di Chaplin nella sua dimensione sociale. Terminata la proiezione con una sorte di magia ci si ritrova in Easy Street, una strada di un quartiere povero di Londra della fine del XIX secolo che accolse la giovinezza di Charlot che diventato Chaplin vi ambientò The Kid, uno degli eroi più umani del suo cinema sociale. Da qua, il visitatore inizia il giro dei luoghi iconici di un cinema apprezzato universalmente: dal Circo, dove si incontrano eroi del cinema muto Buster Keaton e Laurel e Hardy, dove si visita la bottega del barbiere, si osservano le macchine di Tempi Moderni e la capanna della Febbre dell’oro… La visita in luoghi da sogno della settima arte dura al minimo 3 ore, ma potrebbe durare molto di più. Basta lasciarsi andare e sognare.

Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 18
Accesso in auto: autostrada A9, uscita Vevey.
In treno e bus: stazione CFF di Vevey. Trasporto pubblico linea 212. Fermata “Chaplin”
chaplinsworld.com
[email protected]

03/09/2016, 14:28

Augusto Orsi