"Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi
inventare" al Los Angeles Cinefest
"
Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare” è una frase che si sente ripetere spesso negli ultimi anni. Ecco perchè dopo l'esordio con il pluripremiato "Il Tuffo", in cui il mettersi in gioco e l’affrontare la vita da protagonista, erano i punti cardine, Mario Vitale, sceglie di passare allo step successivo: raccontare cosa può succedere lungo il percorso, quali difficoltà si possono incontrare dopo essersi tuffato. Quello su cui riflette è il concetto di “sapersi adattare”, capacità che hanno tutti gli esseri viventi e che si è costretti a sviluppare per riuscire a sopravvivere. E’ proprio il sapersi adattare che sta alla base di questo film. L’idea è quella di raccontare le storie parallele di due uomini agli antipodi che, in modi diametralmente opposti, si adattano alle vicissitudini della vita “inventandosi un lavoro”.
Giovanni un uomo dedito completamente al lavoro ma con un passato da artista che per rimanere a galla, decide di portare avanti la tradizione di famiglia facendo il falegname, consapevole però che quella presa non è la strada che voleva percorrere. E Umberto un uomo d’affari senza scrupoli che, per accrescere i suoi guadagni, estorce denaro a persone disperate. Due uomini che non si incontrano mai, neanche per vie traverse, ma le cui vicende sono comunque tenute insieme da un legame comune, un legame esclusivamente ideale e simbolico.
Il corto del giovane regista Mario Vitale è stato selezionato al Los Angeles Cinefest.
26/10/2016, 11:28