MAMMA O PAPA? - Riccardo Milani e la scelta dei figli
È la conferma che non tutti gli esseri umani dovrebbero riprodursi. "
Mamma o Papà?" di
Riccardo Milani, remake del francese “Papa ou Maman” del 2015, racconta la storia di due coniugi, Valeria e Nicola, e dei loro tre figli di 15, 12 e 8 anni circa, che si trovano nella fase calante del loro matrimonio e, sfortunatamente nella fase crescente della stupidità dei figli. Figli che sono lo specchio dei genitori, che sono così perché li hanno cresciuti male (tranne il più piccolo, ma c'è tempo per rovinarlo) e che adesso cominciano a mostrare i segni di un’educazione disattenta e stereotipata.
E qui il film comincia a funzionare male perché non ci si giustifica come mai due genitori apparentemente illuminati, uno medico e una ingegnere di successo, con incarichi di responsabilità, non sappiano trasferire la loro autorità professionale in famiglia, dove riescono solo a trasformarsi in due balbettanti bugiardi.
La tesi (non chiamiamola morale…) del film sembrerebbe andare proprio nella direzione di voler dimostrare che i figli, per colpa di chi non si sa, non sono poi il collante della famiglia che si pensa, ma che come accade nel film sono la causa della degenerazione di un rapporto civile anche se al capolinea. Ma anche qui gli autori (
Milani, Cortellesi e Giulia Calenda) dimenticano questa linea e nel finale, che non vi sveliamo, finiscono per contraddirsi.
Come un po’ tutte le commedie uscite dallo stesso stampo (famiglia, figli, corna, finale positivo…) "
Mamma o Papà?" sembra un’operazione creata senza badare troppo alla credibilità della storia, costruita bene in molti aspetti ma scarsa nello scheletro di sceneggiatura.
Paola Cortellesi (Valeria) questa volta limita le smorfie ma si imbatte in un imbarazzante tentativo di accento dialettale veneto da far accapponare la pelle quanto Celentano con il romanesco. Anche qui però è una leggerezza di scrittura a far credere che a Treviso non si possa parlare un italiano normale o essere arrivata da un altro luogo semplicemente per esigenze diverse.
Antonio Albanese è più credibile e misurato ma il suo aspetto da buono spesso lo rende poco efficace nelle scene più perfide o nell’avventura extraconiugale.
La fotografia, firmata da
Saverio Guarna, appare limpidissima e molto simile a quella televisiva, così priva di neri e di “sporcizia” da far tornare in mente l’ormai sepolta differenza tra pellicola e digitale.
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Mamma o Papà?" Si presenterà sul mercato in 500 copie dal 14 febbraio, incasserà molto ma non rimarrà certo stampato nella memoria. E forse è questo l’obiettivo.
07/02/2017, 09:00
Stefano Amadio