GROSSO GUAIO A ROMA SUD - Senza Scampo tra droga e malavita
Esce sul web, ma solo sul web. "
Guaio Grosso a Roma Sud" è a disposizione da oggi, con le caratteristiche che sono più da cult amatoriale che da poltrone di multisala. Coatto, sporco e cattivo, vomitato da una memory card cercando di sconvolgere lo spettatore dopo avergli estorto tempo con la minaccia di non fargli più rivedere i figli.
Cinefilia, manie di grandezza, follie di quartiere, amici perdigiorno che si trovano a raccontare per la centesima volta la loro voglia di fare cinema, ovviamente meglio degli altri, intorno alla centesima birra e con in mano la centesima canna. I
mejo fichi der Casilino, con in mente "
Spaghetti Story", "
Smetto quando voglio", "
Jeeg Robot", "
Ad Ogni Costo" di
Amanda Flor e "
La banda del brasiliano" di
John Snellinberg ma anche le ormai nauseanti ed imperanti “serie americane”,
decidono di farlo questo film.
"La telecamera la porti te, al montaggio ci penso io", ma forse, disprezzando i primi tre titoli e non avendo visto gli altri due, fermano il cervello sull’opzione ”fotocopia” finendo per offrirci qualcosa che sicuramente non ci suggerisce novità, prospettiva, futuro.
Voci pesanti, tatuaggi da centrocampista belga, accenti borgatari, svastiche, pippe e parolacce sono i pilastri di una storia che avanza sfilacciata, minacciosa, semplice semplice, con qualche trovata che si perde nell’amatorialità degli attori e nella convinzione di genialità.
Claudio Colica si conferma elemento di spicco, ma il ruolo e i testi non gli offrono la possibilità di mostrare appieno la sua genialità vista negli sketch sul web.
L’atmosfera della
Roma Sud del titolo non si percepisce; non fa caldo, non fa freddo, le case sono vuote, tristi senza volerlo; i cattivi fanno meno paura dei buoni e la tensione non diventa alta.
È "
Grosso Guaio a Roma Sud", è il film di
Andrea Pirri Ardizzone e
Andrea Scarcella.
P.S. Ogni riferimento a fatti e a persone è puramente inventato.
13/02/2017, 10:23
Stefano Amadio