Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Intervista a Mimmo Verdesca, Nastro d'Argento per "Sciuscià 70"


Intervista a Mimmo Verdesca, Nastro d'Argento per
Prosegue il suo percorso documentario nella storia del cinema italiano: perché un approfondimento su "Sciuscià"? Cosa lo rende unico?

Sciuscià 70” è un documentario che celebra un’importante anniversario, quello dei 70 anni del film di Vittorio De Sica “Sciuscià”, capolavoro del Neorealismo, primo film italiano vincitore di un premio Oscar e primo Nastro d’argento della storia del premio del Sngci. Attraverso le testimonianze inedite dei protagonisti, ripercorrendo i luoghi di Roma dove il film fu girato e con l’utilizzo di molto materiale d’archivio, proveniente anche dall’Istituto Luce, ho raccontato l’avventurosa lavorazione del film, in un periodo storico e sociale molto complicato come quello dei primi mesi dalla fine della guerra. Mi interessava ricordare e celebrare l’arte di Vittorio De Sica e l’operato di tutti i grandi professionisti che, con De Sica, hanno dato vita a “Sciuscià”. Dal produttore Paolo Willian Tamburella, agli sceneggiatori Zavattini, Franci, Viola e Amidei, al musicista Cicognini, fino ai due giovani protagonisti Rinaldo Smordoni e Franco Interlenghi, attori per caso, presi dalla strada. Mi sembrava doveroso recuperarne la Memoria. Il Nastro d’argento Speciale del 70° che ho appena vinto, mi onora particolarmente perché riproduce fedelmente quello vinto da De Sica nel 1946 proprio per “Sciuscià”.

Quanto (se) è stato complesso ricostruirne la storia? E coinvolgere i protagonisti?

La storia della lavorazione di "Sciuscià" è ricca di dettagli, molti anche inediti e curiosi. Non lasciando io mai nulla al caso, lo studio e la ricerca è stata, per me, come sempre fondamentale. Un lavoro lungo, approfondito ed entusiasmante.
Rinaldo Smordoni, il fantastico protagonista di "Sciuscià" e oggi unica memoria vivente del film, aveva già partecipato, seppur in maniera diversa, al mio precedente documentario "Protagonisti per sempre", che raccontava le esperienze dei più celebri attori bambini del cinema italiano, film che ha vinto il Giffoni Film Festival nel 2015.
Non è stato difficile coinvolgerlo, cosi come non lo è stato per gli altri testimoni: la meravigliosa Emi De Sica, la figlia del grande Vittorio, e poi Marco e Paolo Tamburella, rispettivamente il figlio e il nipote del produttore premio Oscar di "Sciuscià" Paolo William Tamburella. Tutti loro, una volta spiegato il mio intento, hanno abbracciato il progetto e hanno partecipato con grande entusiasmo. Non manca ovviamente l'altro grande protagonista di "Sciuscià", il compianto Franco Interlenghi, che rivive in una bellissima e inedita intervista di repertorio. A lui e a Manuel De Sica ho voluto dedicare "Sciuscià 70".

Cosa ha lasciato quel film nel cinema italiano seguente?

Moltissimo. "Sciuscià" è stato a lungo fonte di ispirazione per tanti cineasti non solo italiani e ancora oggi a distanza di 70 anni vive nella nostra esperienza di spettatori come un film importante che ci emoziona. Gianni Amelio una volta ha detto: "Sciuscià è un film eterno". Ha ragione Amelio, perchè "Sciuscià" è un film che dura per sempre.

Quale il prossimo passo?

Il prossimo appuntamento per "Sciuscià 70" sarà il BIF&ST 2017, diretto da Felice Laudadio e dalla neo presidente Margarethe von Trotta, dove il mio doc, dopo il successo al Festival Lumiére di Lione diretto da Thierry Fremaux, sarà presentato per la prima volta in un grande festival italiano, nella sezione Eventi Speciali.

07/03/2017, 16:51

Carlo Griseri