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BFM35 - Primo film in concorso, MARIJA di Michael Koch


BFM35 - Primo film in concorso, MARIJA di Michael Koch
Partita la mostra concorso del Bergamo Film Meeting con il primo film “Marija” del regista svizzero Michael Koch, presente in sala. Č un opera prima del regista, che ha studiato come attore a Colonia.

Marija č un’immigrata ucraina in Germania che ha un sogno, aprire un salone da parrucchiera.

Marija mette in atto tutte la azioni possibili, anche con una certa spregiudicatezza, per raggiungere questo obbiettivo. Č una donna affascinante ed audace č vero, ma anche con un cuore e una sensibilitŕ, nonostante le situazioni che deve fronteggiare. Dal licenziamento come donna di pulizia in un hotel alla concessione del suo corpo per pagare l’affitto ad uno strozzino per non intaccare i risparmi nascosti, sottratti ai bisogni giornalieri, fino all’impiego come assistente di un impresario edile prima di realizzare il suo incessante desiderio.

Il mondo che incontra č lo stereotipo con cui ci troviamo a combattere ogni giorno, l’accoglienza degli immigrati con il costante rimando del problema e lo sfruttamento del lavoro nero. Notizie di tutti i giorni a cui “purtroppo” abbiamo fatto l’abitudine. Con il risultato di divisioni che alimentano odio e mancanza di rispetto nei confronti di queste persone, arrivando ad erigere muri e barriere per evitare che qualcuno possa “invadere” il proprio paese o Stato o addirittura facendo delle leggi ad “hoc” che calpestano la dignitŕ di ogni essere umano.

Nonostante queste miserie Marija, con il proprio orgoglio di donna forte e fiera, anche a costo di sacrificare i propri sentimenti, riuscirŕ nel suo intento. Camminare tra le strade di Dortmund a testa alta e che guarda avanti, con la gente che veda la sua faccia e non solo il suo capo chino a subire in silenzio violenze e soprusi.

Commenta il regista: “Nel 2010 mi trovavo in Ucraina ed ebbi modo di conoscere molte persone, soprattutto giovani, che volevano lasciare il Paese a tutti i costi. La loro determinazione nel cercare una via d’uscita da una vita senza prospettive era sorprendente… Tramite un amico di Kiev venni a saper di una giovane donna arrivata in Germania da Odessa… Volevo raccontare la sua storia, di una donna che non accetta di essere ascritta al ruolo di vittima… Una donna fiera, che guarda sempre avanti…”.

12/03/2017, 11:25

Luca Corbellini