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LA NATURA DELLE COSE - Al cinema ad aprile


Il documentario di Laura Viezzoli, realizzato in un anno di incontri e dialoghi tra l’autrice e Angelo Santagostino, filosofo ed ex sacerdote malato terminale di SLA.


LA NATURA DELLE COSE - Al cinema ad aprile
Una scena de "La Natura delle Cose"
Ad Aprile arriva nelle sale “La Natura delle Cose”, il film documentario di Laura Viezzoli, realizzato in un anno di incontri e dialoghi tra l’autrice e Angelo Santagostino, filosofo ed ex sacerdote malato terminale di SLA.
Il film, prodotto da Ladoc e finanziato da Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura e Milano Film Network, sarà proiettato in Senato il 29 marzo, su iniziativa del Senatore Luigi Manconi, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Presentato al Festival di Locarno e vincitore, tra gli altri, del prestigioso premio Corso Salani al Trieste film festival, il Film esplora un tema di grande attualità: l’ascolto del malato, spesso poco rispettato, tra il vivibile e l’invivibile.

In un momento storico in cui il dibattito sul fine vita e sul testamento biologico è tornato all’attenzione politica e mediatica, La natura delle cose offre un contributo di realtà, osservando e ascoltando chi lotta in prima persona con la malattia, dando la possibilità allo spettatore a conoscere con delicatezza e a capire in profondità, la condizione esistenziale del fine vita.

La Sla, di cui è affetto il protagonista del film, si tocca e si vede in tutta la sua crudeltà in pochi ma scultorei momenti di vita quotidiana, per dimenticarla di volta in volta nel dialogo tra Angelo e Laura, che diventa un altrove, la dimensione dell’incontro e dell’esplorazione. Nel confronto dialettico Angelo non è un malato di cui avere pietà ma una sorta di astronauta in missione che esplora i limiti dell’umano, interrogandosi ed interrogando lo spettatore con la passione di chi ama la vita ma sa di doverla lasciare a breve.

L'immobilità del corpo è solo un punto di partenza per esplorare la lucida e vivacissima mobilità della mente. Cornice visiva e metaforica di questa esplorazione è proprio lo Spazio. Una dimensione potente e affascinante, che permette di vedere oltre l’esteriore immobilità della malattia e di toccare la bellezza interiore del protagonista.


La vita astronauta diventa trasposizione visiva delle inquietudini e delle continue trasforma- zioni che un corpo malato di Sla deve imparare ad affrontare, un repertorio ricco di sugge- stioni. L’intento filosofico è quello di far dialogare in modo lirico le contraddizioni del progresso, facendo toccare e stridere la malattia che paralizza, con la dolcezza del corpo in assenza di gravi- tà. Missioni estreme, parallele e speculari. Si tratta in entrambi i casi di persone, e corpi, la cui vita è resa possibile esclusivamente dalla tecnologia. Se da una parte però questa spinge a superare se stessi, a volare, a realizzare un sogno, dall’altra, per Angelo, diventa infine gabbia da cui scap- pare.

Un film delicato e al tempo stesso duro, ma mai pietistico, che accompagna lo spettatore a immedesimarsi senza bandiere ideologiche, ma con la potenza dell'osservazione intima e dell'ascolto da vicino, perché è da vicino che questo tema andrebbe ascoltato, osservato e discusso.

Il film è a disposizione del pubblico tramite l’innovativa piattaforma MovieDay, dove ciascuno può scegliere la città, la sala e la data in cui vederlo. Un meccanismo di distribuzione dal basso che favorisce la scelta e la partecipazione diretta del pubblico. La primissima sarà all'Apollo 11 di Roma (29 Marzo), a seguire sono previste già diverse proiezioni: Ancona (6 aprile), Urbino (7 apri- le), Fermo (10 aprile), Milano e Napoli (11 aprile), Torino e Roma (13 aprile).

28/03/2017, 13:22