La Guerra dei cafoni di Davide Barletti e Lorenzo Conte
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La Guerra dei Cafoni" è un bell’aereo che non decolla. L’idea, la metafora della lotta di classe, i paralleli con la società divisa tra ricchi e poveri ci sono tutti e anche un certo gusto estetico e una mano capace di gestire al meglio un’ambientazione e un cast ai limiti, ma quello che manca oltre allo spunto e al soggetto, è una traccia capace di legare il tutto e di farlo partire in una direzione precisa.
Davide Barletti e Lorenzo Conte trovano luoghi e persone interessanti da raccontare con un plot che ricorda molti film sui ragazzi, dove l’innocenza dell’infanzia passa nello stravolgimento dell’adolescenza, portando con sé ogni tipo di reazione violenta.
Purtroppo lavorare con i ragazzi non dà sempre i frutti sperati; non tutti infatti reggono la macchina da presa e la pesante impostazione necessaria per pronunciare le battute o fare determinati movimenti, intacca la fluidità necessaria per un racconto del genere. I ragazzini, anche se immersi in una storia surreale, devono essere naturali e credibili e in "
La Guerra dei Cafoni" non tutti ci riescono.
Di positivo c’è la voglia di creare qualcosa di nuovo, distante dai tre o quattro stampi con cui si scrivono le sceneggiature del nostro cinema, malgrado ad un certo punto si ha la sensazione che gli autori si siano saziati con l’idea di partenza, lasciando l’aereo nell’hangar a scaldare i motori.
24/04/2017, 12:48
Stefano Amadio