MEXICO! - La storia di un cinema alla riscossa
Fino a due-tre decenni fa non ci sarebbe stato nulla di strano, nulla di significante nella storia di una monosala cinematografica che proponeva tutto l'anno film di qualità, cercando di programmare titoli meno consueti e di dare spazio ad autori indipendenti. Oggi, sembra una storia di fantascienza (o di archivio, se si vuole).
Il cinema Mexico di Milano è uno dei più noti e mitici luoghi per cinefili in Italia (per chi lo frequenta, ma anche per chi è geograficamente lontano...). Lo gestisce con passione e perseveranza
Antonio Sancassani, orgogliosamente indipendente e per questo da sempre costretto a cercare strade solitarie e impervie per distribuire film, trovando spesso preziose perle dimenticate dal sistema.
Una strada sempre in salita quella della distribuzione in solitaria, che necessita anche di qualche colpo di fortuna, come quello - ben narrato - della scelta di proporre "
The Rocky Horror Picture Show" come si faceva in alcune sale newyorkesi, con la partecipazione di attori e il coinvolgimento del pubblico di appassionati in sala. Da allora e fino ad oggi, oltre 30 anni di proiezioni al Mexico per il musical con Tim Curry!
Michele Rho, regista che vide il suo esordio - "Cavalli" - tra i prescelti e promossi da Sancassani, dedica un documentario appassionato a quell'uomo e a quella sala, sperando magari che possa diventare esempio (o, quantomeno, di poterli preservare ancora a lungo).
La storia del Mexico è anche la storia di tanti cinema, meno coraggiosi o meno fortunati nel loro destino. "Non faccio parte di alcun circuito", spiega Sancassani, "e non voglio farne parte: tutti i monosala che hanno fatto altre scelte oggi hanno chiuso". Sei mesi di programmazione per "
Il primo incarico" di Giorgia Cecere, oltre un anno per "
Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti: non sono scelte casuali, non sono proposte banali.
"
Mexico! Un cinema alla riscossa" è anche l'occasione per fare una storia del cinema italiano, del cambiamento (della diminuzione, meglio) del pubblico che usufruisce della sala, che non ha più neanche il tempo di scoprire un film prima di vederlo sparire dalla programmazione.
Lunga vita al Mexico e a tutti i (pochi) Mexico d'Italia e del mondo...
12/05/2017, 10:21
Carlo Griseri