Note di regia di "Primadonna"
Marco, protagonista del documentario, ricorda un personaggio flâuneriano, che passeggia e lascia spazio all’esplorazione non affrettata e libera da qualsiasi programma.
Riesce ad esprimere questo suo stato di libertà anche nella sessualità che non rimane ingabbiata in un’identità di genere, ma che diventa all’interno del documentario la cosa meno importante da raccontare.
La scelta registica ha un’attenzione particolare sul comporre una parte visiva più fotografica e poetica ed un’altra parte strettamente legata al documentario d’osservazione basato sulla vita quotidiana di Marco e su quella di Penelope.
Fin dall’inizio ci siamo mossi verso la curiosità di raccontare un mondo che non conoscevamo e che andavamo pian piano scoprendo: il mondo delle Drag Queen.
Cercavamo di capire il conflitto interiore che sorge quando una persona vive nello stesso momento due identità differenti; siamo andati avanti così per quasi tutto il documentario, cercando di capire dove finiva Marco e dove iniziava Penelope; accorgendoci infine che non c’era differenza perché Marco e Penelope erano in realtà una cosa sola.
La conoscenza già precedente del protagonista ci ha permesso fin da subito di entrare nella sua cerchia di amicizie; Penelope è stata per noi la nostra traghettatrice in un mondo delicato, fatto di prime donne, di sessualità differenti e di mille e uno lustrini.
Abbiamo perciò optato per un punto di vista oggettivo così da poter filmare la realtà per come si presentava ai nostri occhi, in un mondo, quello delle Drag Queen, fino a quel momento, sconosciuto.
Veronica Vescio,
Daniele Gangemi,
Clelia Scimone e
Ludovico Serra